Padova, 18 ottobre 2018 – Con oltre trecento partecipanti e decine di associazioni rappresentate, “Neurochirurgia Familiare” ha proposto lo scorso anno il dialogo tra cinque illustri chirurghi di formazione patavina e le famiglie dei bambini colpiti da tumori cerebrali, idrocefalo, malformazioni cranio-spinali, neurofibromatosi, epilessia e ictus. Tra protocolli sperimentali, conferme e statistiche, ipotesi e indagini in corso, il confronto ha delineato quesiti e consapevolezze. Soprattutto ha indicato quale campo obbligato di approfondimento il tema delle relazioni e delle riflessioni, e ha aperto la via all’individuazione della formula per un nuovo appuntamento.
Sabato 10 novembre, alle ore 9.30, nell’Aula Magna dell’Università di Padova avrà luogo la II edizione di “Neurochirugia Familiare” che prende il titolo “Le soluzioni della scienza, i dubbi degli uomini”. Organizzata e promossa dal Dipartimento di Neuroscienze e dal Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino dell’Università di Padova in collaborazione con EANS (EuropeanAssociation of Neurosurgical Societies) e Fondazione SalusPueri, l’iniziativa è dedicata ai familiari dei bambini colpiti da patologie neurochirurgiche e raccoglie la sfida del confronto e dell’integrazione tra saperi diversi.
I lavori, che saranno introdotti dagli interventi di saluto del Magnifico Rettore dell’Università di Padova, Prof. Rosario Rizzuto, e del Prof. Giorgio Perilongo, Direttore del Dipartimento Salute della Donna e del Bambino dell’Università di Padova e rappresentante di SalusPueri, saranno moderati, come già l’anno scorso, dal giornalista scientifico Luciano Onder. Relazionerà il teologo Vito Mancuso, autore di saggi best seller, firma di Repubblica e direttore della collana Garzanti “I grandi libri dello spirito”. Mancuso, insieme con Domenico d’Avella, Professore di Neurochirurgia dell’Università di Padova e ideatore di “Neurochirurgia Familiare”, e con Francesco Sala, Professore di Neurochirurgia dell’Università di Verona e componente del board di EANS, sarà a dialogo con la platea, rispondendo a domande e spunti provenienti dai partecipanti.
“La medicina – spiega il Prof. D’Avella – non è scienza esatta, ma arte suffragata da esperienza maturata sul campo. Non abbiamo mai certezze ma aspettative basate su evidenze statistiche. Resta una zona d’ombra di cui siamo ben consapevoli. Ci auguriamo che la prospettiva etica di Vito Mancuso ci aiuti a affrontare meglio i nostri dubbi. L’obiettivo è semplice: dare sempre più spazio alla famiglie e le loro Associazioni in un incontro centrato sulla visione umanistica di un grande comunicatore come Vito Mancuso. D’altronde, il successo della I Edizione ci ha convinti ancora di più dell’importanza della nostra “terza missione”: dobbiamo fare ricerca e formazione, curare i nostri malati, ma anche dialogare con i pazienti, le loro famiglie, e le loro Associazioni. Da qui il nuovo evento che vogliamo diventi un appuntamento fisso. E la partecipazione del Magnifico Rettore sia l’anno scorso che quest’anno è forte dimostrazione di come l’Ateneo patavino sia impegnato nella “terza missione” dell’Università, volta al territorio ed alla società”.