La prostata, una tecnologia laser consente la dimissione il giorno successivo all’intervento

pm80L’aumento dell’età media è strettamente correlato ad un incremento dei problemi urinari. Negli uomini la comparsa di sintomi urinari potrebbe essere un segnale di problematiche legate alla prostata.
La prostata è una ghiandola con la forma e le dimensioni di una castagna posizionata intorno al collo della vescica che ha la funzione di produrre gran parte del liquido che veicola gli spermatozoi nell’eiaculato.
Gli uomini con problemi urinari potrebbero avere un problema alla prostata (infiammazione, iperplasia prostatica). Il tumore alla prostata in fase iniziale non da alcun disturbo urinario.
Normalmente la vescica può contenere fino a circa 350-400 ml di urina per cui un uomo dovrebbe urinare in condizioni normali tra le 4 e le 7 volte al giorno vuotando completamente la vescica ad ogni minzione riuscendo a dormire di notte tra le 6 e le 8 ore senza avere la necessità di svegliarsi per urinare.

L’iperplasia prostatica benigna (IPB) o adenoma prostatico sono i termini medici per descrivere l’aumento di volume della ghiandola. Una prostata aumentata di volume è una condizione comune dopo i 50 anni.
Circa il 40% degli uomini sopra i 50 anni ha sintomi legati all’ingrossamento della prostata. Tali disturbi dopo i 70 anni interessano 3 uomini su 4.
I sintomi sono: la necessità di urinare spesso (anche di notte), difficoltà ad iniziare ad urinare, riduzione della forza del getto urinario con allungamento dei tempi necessari a vuotare la vescica, la minzione intermittente e la sensazione di incompleto svuotamento fino all’incapacità a trattenere le urine (incontinenza) ed al blocco urinario (con necessità urgente di posizionare un catetere al pronto soccorso). Talvolta questi sintomi si associano a disturbi della sfera sessuale. L’aumento di volume della prostata non ha alcuna correlazione con l’insorgenza del cancro essendo queste, due condizioni distinte che talvolta possono coesistere.
L’urologo è lo specialista che cura i problemi prostatici. Così come le donne dal ginecologo, tutti gli uomini dopo i 45 anni dovrebbero sottoporsi a controlli urologici periodici che prevedono l’esecuzione di un consulto ed un esame clinico (visita) ed eventualmente l’esecuzione di esami di laboratorio (urine, urinocoltura e PSA) e di un’ecografia dell’apparato urinario.

L’iperplasia prostatica benigna quando è sintomatica va trattata.
Oggi rispetto al passato la percentuale di uomini che necessita di un trattamento chirurgico si è drasticamente ridotta grazie a una serie di nuovi farmaci che consentono alla maggior parte dei pazienti di controllare bene i sintomi.
Talvolta, la terapia medica è insufficiente ad alleviare i sintomi, per cui è necessario l’intervento chirurgico.
Il progresso tecnologico degli ultimi anni ha fornito i mezzi per rendere la chirurgia dell’IPB sempre più “mininvasiva” riducendo così drasticamente il ricorso alla chirurgia tradizionale. Il trattamento di scelta oggi è quasi esclusivamente endoscopico. Attraverso l’uretra si introduce uno strumento collegato ad una telecamera che consente di esplorare l’interno dell’uretra e della vescica e, con diverse fonti di energia, è possibile resecare (tagliare a fettine) o vaporizzare l’adenoma liberando il collo vescicale dall’ostruzione.

Il trattamento endoscopico dell’IPB consente al paziente una più rapida guarigione rispetto alla chirurgia tradizionale, una riduzione dei giorni di ricovero ed un ritorno in tempi brevissimi alla vita normale.
Negli ultimi anni si è sviluppata una tecnologia laser che consente addirittura la dimissione il giorno successivo all’intervento.
Oggi si utilizza, quando possibile, una tecnica che prevede l’introduzione di un piccolo cistoscopio contenente una fibra laser a luce verde (“Green Light”) che sotto visione endoscopica è in grado di vaporizzare il tessuto prostatico trasformandolo in tante “bollicine”. I vantaggi si possono così sinteticamente riassumere: uso di strumenti piccoli, quasi assenza di sanguinamento durante e dopo la procedura endoscopica, rimozione precoce del catetere vescicale e quindi ricoveri, convalescenze e recuperi molto più rapidi.

Riccardo Giannella

Medico Chirurgo Specialista in Urologia e Andrologia. Responsabile del Servizio di Urologia Laparoscopica dell’Azienda Ospedaliera “A. Cardarelli” di Napoli. Docente dei Corsi dell’Associazione Nazionale degli Urologi Ospedalieri di Chirurgia Urologica Laparoscopica e Mininvasiva. Member dell’European Association of Urology

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