New York, 26 settembre 2018 – In occasione del Primo Vertice sulla Tubercolosi che si tiene oggi alle Nazioni Unite a New York, l’organizzazione medico umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) chiede ai governi di salvare più vite potenziando i test sulla tubercolosi e la cura e assumere impegni concreti per sviluppare strumenti più efficaci e facili da usare per sconfiggere la tubercolosi in futuro.
I nuovi dati globali sulla tubercolosi diffusi la settimana scorsa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) mostrano che la risposta alla malattia infettiva più mortale al mondo è ancora scarsa e lenta, con 1,6 milioni di decessi e 10 milioni di persone che hanno sviluppato la tubercolosi nel 2017. La mancanza di diagnosi e segnalazione dei casi di tubercolosi rimangono importanti sfide: negli ultimi sette anni oltre un terzo delle persone con tubercolosi non ha ricevuto una diagnosi.
Uno dei motivi principali di questo terribile quadro sulla tubercolosi è che i governi sono ancora lenti nell’implementare l’uso dei test e delle cure già disponibili oggi. Ad esempio, nel 2013 l’OMS ha raccomandato per la prima volta l’uso di un nuovo farmaco orale per il trattamento della tubercolosi resistente ai farmaci: la bedaquilina.
Tuttavia, l’uso di bedaquilina e di altri nuovi farmaci rimane poco diffuso, e il 90% delle persone che avrebbero potuto beneficiarne già nel 2017 non ne hanno accesso. Dato che l’OMS ha appena raccomandato l’uso della bedaquilina come strumento fondamentale per il trattamento di tutte le persone con la tubercolosi resistente ai farmaci, invece di medicinali da iniettare, i governi devono agire rapidamente per ampliare l’accesso a regimi di trattamento più sicuri, efficaci e senza necessità di essere iniettati.
“Nei paesi in cui lavoriamo abbiamo visto troppe morti inutili e dolorose, perché le persone non hanno ancora accesso ai test e alle cure contro la tubercolosi disponibili oggi, più efficaci e con meno effetti collaterali – ha detto la dott.ssa Gabriella Ferlazzo, esperta di tubercolosi e HIV presso l’Unità Medica di MSF in Sudafrica – Questa settimana i leader mondiali hanno un’opportunità storica di invertire la rotta su questa epidemia globale, impegnandosi a fondo per la rapida diffusione di nuovi strumenti per una diagnosi e un trattamento efficaci della tubercolosi”.
Per decenni, non c’è stato un finanziamento adeguato della ricerca e sviluppo di test e farmaci contro la tubercolosi. La maggior parte degli strumenti disponibili per curarla non è cambiata molto dagli anni ’40, e solo negli ultimi cinquant’anni sono stati sviluppati solo due nuovi farmaci.
Oggi solo il 25% delle persone affette da tubercolosi multiresistente (MDR-TB) viene adeguatamente diagnosticato e trattato. Le persone abbastanza ‘fortunate’ da iniziare la cura, devono sottoporsi a un processo lungo e faticoso di due anni, che comporta circa 170 iniezioni e l’assunzione di più di 12.000 pillole, che possono causare pesanti effetti collaterali tra cui sordità, psicosi e persino il suicidio. I tassi di successo nella cura contro la tubercolosi resistente ai farmaci sono sconcertanti perché solo il 55% circa delle persone che ricevono le terapie sono guariti.
Se al momento abbiamo a disposizione nuovi strumenti che i governi dovrebbero potenziare immediatamente, come l’uso della bedaquilina, non esiste ancora una cura rapida e semplice per la tubercolosi. Per dare una svolta significativa all’epidemia, è necessario sviluppare urgentemente cure migliori, test diagnostici rapidi e semplici e vaccini efficaci per adulti e bambini.
“Com’è possibile che più di sessanta anni fa, siamo riusciti a mandare persone sulla luna e nel punto più profondo dell’oceano, ma che le persone colpite da una delle più antiche malattie della storia umana continuino a soffrire e morire perché non siamo riusciti a trovare una cura rapida, sicura e semplice per la tubercolosi? – ha affermato Sharonann Lynch, esperta di HIV e tubercolosi per la campagna di accesso ai farmaci di MSF – Tutto quello che serve per avere una cura più veloce, più sicura e più semplice per la tubercolosi è che i governi si impegnino a porla come priorità nella loro agenda politica. I leader mondiali devono impegnarsi nello sviluppo di un piano di azione di alto profilo che consenta una risposta adeguata contro questa infezione che al momento provoca la morte di un individuo ogni 18 secondi”.
Nonostante l’enorme sfida di salute pubblica globale che la TB rappresenta, l’impegno dei governi nel sostenere e intensificare la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci e strumenti diagnostici per combattere questa malattia è stato finora insufficiente, con un deficit di finanziamento stimato di 1,3 miliardi di dollari l’anno.
I governi devono intensificare e aumentare in modo significativo i finanziamenti per la ricerca, mobilitando al tempo stesso la comunità scientifica e sostenendo nuovi modelli di ricerca collaborativa.
Da 30 anni MSF è attiva nella cura della tubercolosi, lavorando spesso a fianco delle autorità sanitarie nazionali per trattare le persone in diversi contesti, tra cui zone di conflitto cronico, baraccopoli urbane, prigioni, campi profughi e aree rurali. Nel 2016, MSF ha curato oltre 20.000 persone affette da tubercolosi, tra cui 2.700 persone con forme di tubercolosi resistente ai farmaci.