Padova, 20 settembre 2018 – Ospedale “Carlo Poma” di Mantova, in Lombardia, nasceva il 5 settembre una bambina. In seguito ad aspirazione di meconio (liquido contenuto nell’intestino del feto ed altamente tossico per i polmoni se aspirato) durante il travaglio di parto, la piccola presenta subito una grave insufficienza respiratoria.
La neonata veniva prontamente trasferita presso il reparto di Terapia Intensiva Neonatale dello stesso ospedale, e sottoposta a trattamento medico convenzionale massimale (ventilazione meccanica).
Tuttavia le condizioni cliniche di ossigenazione del sangue continuavano a peggiorare progressivamente tanto da diventare incompatibili con la vita e le condizioni della piccola erano talmente compromesse nonostante supporti massimali da rendere intrasferibile la piccola con modalità convenzionali.
Veniva pertanto contattata la Terapia Intensiva Neonatale di Padova al fine di attivare il team di trasporto “ECMO Neonatale” per il posizionamento dell’assistenza ECMO* presso la Terapia Intensiva Neonatale di Mantova ed il successivo trasporto della piccola in assistenza ventilatoria meccanica presso la struttura Padovana.
Il Servizio di trasporto per l’emergenza neonatale (STEN) dell’Azienda Ospedaliera di Padova è operativo H24 tutti i giorni dell’anno ed effettua circa 200 trasporti urgenti all’anno.
Il Prof. Daniele Trevisanuto, a seguito all’immediato coordinamento del Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Padova (Dr. Daniele Donato), del Direttore dell’UOC di Patologia Neonatale di Padova (Prof. Eugenio Baraldi) e del Direttore dell’UOC di Cardiochirurgia Pediatrica (Prof. Giovanni Stellin), attivava il “Team ECMO Neonatale” nelle figure del Prof. Vladimiro Vida (Cardiochirurgo Pediatra), Dott.ssa Nicoletta Doglioni (Pediatra Neonatologo), Sig. Elena Galato (infermiera) e Sig. Fabio Zanella (tecnico della perfusione extracorporea).
Alle 23:00 dello stesso giorno veniva posizionata con successo l’assistenza cardio-circolatoria tipo ECMO presso l’Ospedale di Mantova e la piccola paziente veniva quindi trasportata in assistenza ECMO mediante ambulanza attrezzata della Croce Verde di Padova presso la Terapia Intensiva post-operatoria (TIPO) della Cardiochirurgia Pediatrica.
Presso il Centro Gallucci, la piccola veniva quindi assistita dagli stessi medici della Terapia Intensiva Neonatale e della Cardiochirurgia Pediatrica i quali, lavorando in stretta collaborazione, riuscivano dopo quattro giorni di cure intensive a svezzare la piccola dalla assistenza ECMO e, dopo solo due giorni a portarla al respiro spontaneo, senza necessità di supporto ventilatorio. La piccola poteva così essere riabbracciata dai suoi genitori presso la Terapia Intensiva Neonatale di Padova dopo il trasferimento, per il seguito delle cure neonatali.
A soli 12 giorni di distanza dal grave evento acuto, veniva ritrasferita presso la Terapia Intensiva Neonatale del “Carlo Poma” di Mantova in ottime condizioni, senza alcun esito clinico in seguito all’invasività della procedura.
Padova è a tutt’oggi l’unico Centro in Italia che con avanzate tecniche sviluppate di assistenza meccanica, può offrire la salvezza a questi piccoli neonati in condizioni critiche a rischio di vita con la totale remissione della malattia e la prospettiva di una vita futura assolutamente normale, grazie alla stretta collaborazione tra la Terapia Intensiva Neonatale e la Cardiochirurgia sia per adulti che pediatrica.
Negli ultimi anni il team “ECMO neonatale” di Padova ha effettuato 6 interventi di trasporto neonatale in ECMO.
*ECMO: è una procedura estrema salva vita che permette di sostituire la funzione dei polmoni facendo circolare il sangue del neonato al di fuori del corpo dove viene ossigenato e quindi re-immesso nella circolazione del bambino.