Neonato morto a Brescia, SIN: “Informazione adeguata gioca ruolo fondamentale”

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Roma, 16 agosto 2018 – La Società Italiana di Neonatologia è vicina al dolore dei genitori del piccolo Paolo, il neonato gravemente pretermine deceduto presso la Terapia Intensiva Neonatale (TIN) degli Spedali Civili di Brescia.

Il clamore mediatico avuto da questa dolorosa vicenda, tuttavia, può mortificare e scoraggiare tutto il personale sanitario, che opera in condizioni gravose e coinvolgenti dal punto di vista emotivo.

La SIN reputa pertanto necessaria una informazione adeguata, che non generi impressioni sbagliate, oltreché insicurezza e rabbia ingiustificata nei genitori di questi piccolissimi e fragili pazienti.

Deve essere chiaro che un neonato di peso inferiore a un chilo è estremamente vulnerabile e che le epidemie nelle TIN sono oggi eventi ineluttabili; l’impegno quotidiano del personale nel tentativo di ridurle è sempre al massimo, ma non è possibile annullarle.

Essere indagati per omicidio colposo per la morte, ancorché dolorosa, di un neonato di questo peso che necessita cure intensive è una cosa difficilmente accettabile, anche se è un atto dovuto a garanzia degli interessati.

L’Italia è tra i primi paesi al mondo per una bassa mortalità, ma dobbiamo essere consapevoli che se si tratta di piccoli pazienti in condizioni critiche il rischio è altissimo. Tuteliamo il diritto alla salute, ma non creiamo false aspettative che possano innescare reazioni sbagliate e pericolose contro i medici, e annullare il patrimonio di motivazione del personale sanitario.

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