Siena, 30 luglio 2018 – Esperienze a confronto, casi clinici, approcci multidisciplinari a episodi di violenza di genere, domestici e familiari, nei confronti di soggetti deboli quali donne e minori. Questi i temi delle tesi presentate per la conclusione del primo Master in Codice Rosa, strategie di intervento per le vittime di violenza, diretto dalla professoressa Anna Coluccia. Al suo fianco, in sede di discussione, la dottoressa Vittoria Doretti, ideatrice del Codice Rosa, cioè di quello specifico percorso di accoglienza al pronto soccorso dedicato a chi subisce violenza e mira a rafforzare la collaborazione con altri enti istituzioni e soprattutto per il percorso-donna con i centri antiviolenza. Diplomati, al termine di questo primo master, 14 nuovi specialisti, 7 dei quali con borse di studio finanziate dalla Regione Toscana.
“È una formazione compiuta ed esaustiva – commenta la direttrice del Master, la professoressa Anna Coluccia – Il tema della violenza è stato affrontato sotto tutti i punti di vista, sia medico che giuridico, analizzando tutti gli aspetti e i fattori che caratterizzano questi episodi. Per questo ci tengo a ringraziare la Regione Toscana e l’assessore alla salute Stefania Saccardi per la grande sensibilità dimostrata attraverso le borse di studio che hanno permesso a molti professionisti provenienti da tutta Italia (e una dottoressa anche dalla Nigeria), di seguire proficuamente il corso. Siena è stata il baricentro di questo tipo di formazione – conclude la professoressa Coluccia – anche per merito della stretta collaborazione tra Università di Siena, Azienda ospedaliero-universitaria Senese e Azienda Usl Toscana Sud-Est”.
“Sono stati momenti intensi e che hanno fornito numerosi spunti di riflessione – aggiunge la dottoressa Vittoria Doretti, ideatrice del Codice Rosa – è stata un’agorà dove sono confluite diverse esperienze provenienti da differenti professionalità, non solo del settore della sanità. Per questo il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno frequentato il master oltre che agli operatori dei centri antiviolenza che, affrontando quotidianamente queste problematiche, hanno offerto un prezioso e indispensabile contributo”.