Roma, 24 luglio 2018 – Nasce oggi nel nostro Paese il primo centro in Europa per la sicurezza delle infrastrutture strategiche, grazie all’accordo siglato a Roma dai presidenti dell’ENEA Federico Testa e dell’INGV Carlo Doglioni. Denominato EISAC Italia (European Infrastructure Simulation and Analysis Centre), è il primo di altri quattro centri che nasceranno nell’Unione europea a supporto degli operatori delle infrastrutture e della Pubblica Amministrazione per dare continuità a servizi essenziali come la distribuzione di elettricità e acqua, le comunicazioni e i trasporti, in caso di blackout, azioni terroristiche, cyber attacchi ed eventi meteo estremi.
La nuova struttura lavorerà con Protezione Civile, amministrazioni locali e gestori di reti critiche offrendo servizi avanzati di simulazioni di eventi naturali e dei loro impatti sui servizi,stress test di infrastrutture ma anche raccolta e analisi dati.
“Siamo orgogliosi che grazie all’accordo di oggi nasca nel nostro Paese il primo di cinque centri per la sicurezza delle infrastrutture critiche in Europa – sottolinea il presidente dell’ENEA Federico Testa – Si tratta di un laboratorio multidisciplinare dove confluiranno le competenze scientifiche e tecnologiche dei nostri due enti di ricerca e dell’industria nazionale con l’obiettivo di prevedere e fronteggiare al meglio scenari di crisi delle infrastrutture critiche”, aggiunge Testa.
“L’INGV partecipa a questa importante iniziativa tramite lo studio dei rischi naturali e in particolare di eventi estremi – spiega il presidente dell’INGV Carlo Doglioni – Le pericolosità sismica, vulcanica e da tsunami sono troppo spesso sottovalutate e, in particolare per le infrastrutture strategiche, è invece necessario adottare criteri di prevenzione particolarmente precauzionali”, aggiunge Doglioni.
EISAC Italia fornirà anche banche dati territoriali, simulatori di infrastrutture, analisi di dati satellitari esistemi di previsione meteo-climatica e oceanografica per migliorare la resilienza delle infrastrutture critiche, vale a dire la loro capacità di resistere a eventi estremi e di ritornare rapidamente alle normali condizioni di funzionamento.
“Le infrastrutture critiche sono sistemi transnazionali altamente connessi e vulnerabili. Blackout a livello nazionale possono propagarsi e causare danni ‘a cascata’ su altri servizi essenziali e in altre nazioni”, spiega il coordinatore di EISAC Italia Vittorio Rosato, responsabile del Laboratorio di Analisi e protezione delle infrastrutture critiche dell’ENEA.
“L’accordo di oggi rappresenta anche la concretizzazione di un lungo lavoro che ENEA e INGV portano avanti da dieci anni con altre istituzioni di ricerca europee, tra cui il Fraunhofer Institute in Germania, il CEA in Francia e il Netherlands Organisation for Applied Scientific Research in Olanda”, conclude Rosato.