Dott. Enrico Desideri: “Terapie mirate per Oncologia e Virologia”
Arezzo, 9 luglio 2018 – All’interno del reparto di Anatomia Patologica dell’ospedale San Donato parte il nuovo laboratorio di Biologia molecolare, dove saranno presenti in modo unificato tutte le attività di diagnostica molecolare (oncologica, virologica). Obiettivo del laboratorio: garantire il farmaco giusto al paziente giusto. Si chiama Medicina di precisione.
La presentazione alla stampa si è tenuta questa mattina alla presenza del direttore generale Enrico Desideri, Simona Dei (direttore sanitario), Sergio Bracarda (direttore Dipartimento Oncologico), Danilo Tacconi (direttore Malattie Infettive), Andrea Carnevali (direttore Anatomia Patologica), Enrico Tucci (direttore Radioterapia) e dell’assessore comunale Lucia Tanti.
“La Medicina di precisione e l’impiego di biomarcatori per terapie sempre più mirate, specie in Oncologia – spiega Enrico Desideri – sono una nuova frontiera sia per la ricerca che per l’assistenza, al pari dell’immunoterapia. L’aver previsto un’innovazione anche per le tecnologie di laboratorio nel campo della biologia molecolare, se oggi non deve ingenerare attese sproporzionate, significa una scelta precisa della nostra Asl, un orientamento di sviluppo nella scelta della Target Therapy”.
“Si tratta di un laboratorio che verrà utilizzato dalle UOC Laboratorio Analisi e Anatomia Patologica per effettuare test di diagnostica molecolare in Virologia (Epatite C e AIDS) e in Patologie Oncologiche (tumori del colon retto, tumori del polmone e melanoma) ma in futuro potrà essere utilizzato anche da altri reparti – spiega Andrea Carnevali – I test di diagnostica molecolare in patologie oncologiche venivano finora effettuati in un laboratorio esterno. La possibilità di eseguire i test direttamente ad Arezzo permetterà di abbreviare ulteriormente i tempi di attesa, che specie nel caso dei tumori del polmone devono essere il più veloci possibile e permetterà anche la ripetizione di eventuali test dubbi in tempo reale. I test eseguiti rientrano tra quelli necessari per la selezione di pazienti da indirizzare verso terapie mirate e di maggior efficacia rispetto alle terapie tradizionali”.
“L’Oncologia moderna – ha spiegato Sergio Bracarda – non può prescindere dai genomi biomolecolari e correlati alla immunoterapia per poter scegliere i trattamenti più appropriati, ottenendo allo stesso tempo la miglior performance possibile per il paziente e la migliore scelta terapeutica nel rapporto costi-benefici per il Sistema Sanitario Nazionale. È quindi importante che le Aziende Sanitarie siano dotate di laboratori adeguati e certificati, che consentano di iniziare il percorso oncologico da una base di qualità ed efficienza”.
“Anche la Radioterapia cerca di conseguire la miglior precisione possibile – ha spiegato Enrico Tucci – E oggi, questo non può prescindere dalla precisa connotazione molecolare e genetica delle neoplasie”.
“Nell’ambito delle malattie infettive – ha dichiarato Tacconi – il laboratorio di biologia molecolare ha da tempo iniziato a dare contributi all’attività diagnostica con importanti ripercussioni cliniche. Le prime applicazioni hanno riguardato il campo virologico, con la determinazione e la tipizzazione di alcuni virus HIV, HCV e HBV, non solo per un impiego diagnostico ma anche per il monitoraggio dei trattamenti e il loro esito. In poche parole, la biologia molecolare consente: elevata specificità e sensibilità nelle risposte riguardo al patogeno in causa con capacità di tipizzazione, ma anche metodiche rapide, altro aspetto che è fondamentale per intervenire sul paziente in tempi stretti”.
Le conclusioni sono state affidate a Simona Dei che ha sottolineato l’importanza di aver inserito l’Anatomia Patologica nel Dipartimento di Oncologia, “perché non è affatto scontato, anzi, in molti ospedali non è così ma i risultati di questa scelta sono sotto gli occhi di tutti”, e la centralità degli individui nei processi, “perché il nuovo laboratorio consente di predisporre il percorso migliore per ogni singolo paziente, garantendo alti livelli di personalizzazione delle cure”.