Fistole anali, il punto sui migliori trattamenti in una conferenza internazionale a Roma

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Esperti da tutto il mondo riunti a Roma per un meeting scientifico promosso dal professor Carlo Ratto, responsabile dell’Unità di Proctologia della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS

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Prof. Carlo Ratto

Roma, 2 luglio 2018 – Esperti provenienti da tutto il mondo sono riuniti oggi e domani a Roma (lunedì 2 e martedì 3 luglio) per confrontarsi sulle migliori e più innovative pratiche cliniche e chirurgiche per il trattamento delle fistole anali, una patologia che incide sulla qualità di vita delle persone. L’occasione è il congresso internazionale “Anal Fistula”, che dopo una anteprima presso l’Università Cattolica, si svolge presso l’Hotel A.Roma Lifestyle(Via Giorgio Zoega, 59).

Il congresso è presieduto dal prof. Carlo Ratto, docente presso l’Istituto di Clinica Chirurgica Generale e Terapia Chirurgica dell’Università Cattolica, e responsabile dell’Unità operativa di Proctologia della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli IRCCS.

La fistola anale è quasi sempre la conseguenza di un precedente ascesso, una cavità piena di pus che si forma nella zona dell’ano o del retto. In queste aree ci sono infatti delle piccole ghiandole,quando si ostruiscono possono infettarsi e sviluppare un ascesso.
Obiettivo del meeting scientifico è di fare il punto sulla migliore gestione delle fistole anali, sulla base delle prove scientifiche e dell’esperienza clinica.

Scopo della conferenza è di aggiornare i partecipanti sulla migliore pratica clinica in questo campo, comprendendo sia le fistole cosiddette cripto-ghiandolari che quelle secondarie a patologie come il Morbo di Crohn.

“La fistola anale costituisce tuttora una complessa condizione clinica – anticipa il chirurgo colo-proctologo del Gemelli Carlo Ratto, promotore e chairman della conferenza – Sebbene le fistole anali siano molto frequenti e relativamente facili da diagnosticare, il loro trattamento riserva fallimenti in un numero non trascurabile di pazienti, nonostante la varietà di procedure chirurgiche oggi disponibili, pur tecnologicamente avanzate. Inoltre – continua Ratto – l’altra preoccupazione primaria per ogni intervento chirurgico per il trattamento delle fistole anali rimane è di evitare un significativo danno agli sfinteri anali, che può portare all’incontinenza fecale”.

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