Microplastiche nelle bottiglie di acqua minerale, quali rischi per la salute. La Ue risponde a Pedicini

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Bruxelles, 15 giugno 2018 – La Commissione Ue ha risposto ad una interrogazione dell’eurodeputato Piernicola Pedicini sulle misure da adottare per andare verso l’eliminazione graduale della presenza di microplastiche nelle bottiglie di acqua minerale.
L’organismo esecutivo di Bruxelles ha fatto sapere che “sta analizzando i dati scientifici sui possibili effetti per la salute derivanti da micro e nanoplastiche, sulla loro presenza nella catena alimentare e sull’esposizione umana e animale che ne risulta attraverso l’alimentazione”.

Ha poi spiegato che “possono essere prese in considerazione misure adeguate qualora i dati raccolti indichino che non è possibile escludere rischi per la salute umana e animale”.

A completamento della risposta la Commissione ha evidenziato che “nella sua strategia sulla plastica la Commissione ha incluso una serie di azioni volte a ridurre l’inquinamento da microplastica e la dispersione della plastica, compresa la microplastica, nell’ambiente; tali azioni contribuiranno a ridurre l’eventuale presenza di microplastica nell’acqua in bottiglia e di rubinetto. La Commissione, attraverso la proposta legislativa per una revisione della direttiva sull’acqua potabile, propone che gli Stati membri, se del caso, controllino i corpi idrici per l’acqua potabile e adottino misure appropriate su tale base”.

In relazione alla parte dell’interrogazione in cui veniva presentata un’analisi condotta dalla State University di New York che aveva rilevato la presenza di microplastiche nelle bottiglie d’acqua in Pet e dopo che, a seguito di questa analisi, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) aveva aperto un’inchiesta per capire quali erano le conseguenze sulla salute delle persone, la Commissione ha risposto evidenziando che “l’analisi condotta dalla State University di New York non riguardava l’acqua imbottigliata nella Ue e non riguardava l’impatto della microplastica sulla salute, inoltre – sempre secondo quanto sostenuto dalla Commissione Ue – i ricercatori americani avanzavano ipotesi sulla fonte della contaminazione”.

“Nella Ue – ha, infine, specificato la Commissione – l’acqua minerale naturale deve provenire da una sorgente non inquinata e il dispositivo di chiusura della bottiglia deve impedire qualsiasi contaminazione. L’acqua di rubinetto in bottiglia destinata al consumo umano è considerata un prodotto alimentare e deve essere sicura una volta imbottigliata. L’acqua di rubinetto deve dunque rispettare le specifiche della direttiva sull’acqua potabile. I materiali di plastica a contatto con i prodotti alimentari non devono cedere più di 10 mg/dm2 dei loro costituenti ai prodotti alimentari. È compito delle autorità competenti degli Stati membri assicurarsi che le prescrizioni siano rispettate”.

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