Milano, 5 aprile 2018 – Gli italiani conoscono le malattie della pelle, frequentano regolarmente il dermatologo e hanno una buona considerazione del loro specialista. E il 57% effettua il controllo dei nei almeno una volta l’anno. È quanto emerge da un’indagine condotta da Doxapharma e pubblicata sull’ultimo numero del “Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology”.
“Lo studio – spiega il prof. Giampiero Girolomoni, direttore Dermatologia dell’Università di Verona e uno degli autori dell’indagine – è stato effettuato su un campione di circa 1.500 adulti distribuiti omogeneamente sul territorio nazionale, di cui oltre la metà con un livello di istruzione medio-alto, un’occupazione fissa e con almeno un figlio in famiglia. È emerso che il 70% degli intervistati conosce almeno una delle patologie dermatologiche più diffuse come la psoriasi, le dermatiti, l’orticaria e i tumori cutanei”.
“Il dermatologo è tra i medici specialisti più consultati dagli italiani che dimostrano anche di avere una buona conoscenza dei tumori della pelle e delle loro cause. Infatti il 64% indica tra i principali fattori di rischio la prolungata esposizione al sole – afferma il prof. Piergiacomo Calzavara Pinton, presidente Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) – Sappiamo che la diagnosi precoce è fondamentale, in particolare nel caso del melanoma, il tumore della pelle più aggressivo. Se individuato in fase iniziale, può essere eliminato con un intervento chirurgico e le possibilità di guarigione superano il 90%. Per questo dobbiamo raggiungere tutta la popolazione, soprattutto coloro che ancora ignorano i danni del sole, con campagne di informazione sui rischi legati alla scorretta esposizione ai raggi UV”.
Sebbene il medico di famiglia, con il pediatra, restino la figura di riferimento per una prima diagnosi delle malattie della pelle, gli intervistati dichiarano di consultare il dermatologo con la stessa frequenza con cui si rivolgono all’oculista, al ginecologo, all’ortopedico e al cardiologo.
Così il dermatologo emerge come lo specialista di fiducia per la psoriasi (66% del campione), il prurito (54%) e i tumori della pelle (53%). La principale ragione per cui gli intervistati si rivolgono al dermatologo è il controllo dei nei (29%), che la maggioranza del campione (57%) effettua almeno una volta l’anno.
Gli altri motivi che spingono a bussare alla porta dello specialista sono le dermatiti allergiche (15,5%) le micosi e gli herpes (6,1%), l’acne (4,5%), la psoriasi (3,5%), le verruche (3,3%), il prurito (3,2%) e la caduta dei capelli. Ma, nel caso di un sospetto tumore della pelle, gli intervistati non avrebbero dubbi: lo specialista di riferimento è il dermatologo. Il 53% del campione, infatti, si rivolgerebbe a quest’ultimo, mentre il 27% chiederebbe il parere dell’oncologo e il 7% quello del medico di famiglia.
L’indagine rivela un altro dato interessante: l’85% degli intervistati dichiara di essere rimasto “molto soddisfatto” o “soddisfatto” dell’ultima visita dermatologica.
In questo quadro, il 75% riconosce la competenza dello specialista, mentre la maggioranza del campione ritiene che il dermatologo di fiducia abbia fornito spiegazioni chiare ed esaustive, abbia effettuato una diagnosi tempestiva e abbia prescritto una terapia appropriata.
“È interessante notare come i cittadini che si sono sottoposti a una visita dermatologica siano in generali stati soddisfatti del loro specialista e lo consiglierebbero a parenti e amici – conclude il prof. Girolomoni – Il che suggerisce che i cittadini italiani abbiano un’ottima considerazione dei dermatologi”.