Negrar, 10 marzo 2018 – Questa mattina all’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) è stato presentato un innovativo percorso riabilitativo dedicato ai pazienti neurologici (esiti da ictus, traumatizzati midollari e gravi cerebrolesi) che hanno perso la funzionalità di un arto o di entrambi gli arti superiori.
È composto da sei postazioni con altrettante apparecchiature dotate di uno schermo con cui il paziente si rapporta svolgendo dei compiti. L’intero percorso ha lo scopo di riabilitare non solo la componente fisica dell’arto, ma anche quella cognitiva, cioè l’area cerebrale che presiede ai raffinati movimenti del braccio e dei sui componenti (polso, mano, dita…).
Gli apparecchi riabilitativi hanno avuto un costo complessivo di 480.308 euro sostenuto dall’ospedale di Negrar con un contributo di 270mila euro da parte della Fondazione Cariverona.
Il percorso è un supporto importante per il recupero funzionale dell’arto superiore che da sempre rappresenta una sfida enorme per chi si occupa di riabilitazione, in quanto, proprio a causa della complessità dei movimenti, il processo riabilitativo spesso si conclude con risultati non soddisfacenti. Grazie a queste dotazioni il Dipartimento di Riabilitazione del “Sacro Cuore Don Calabria” è l’unico centro nel Veneto, e uno dei pochi in Italia, ad offrire un percorso completo per la riabilitazione dell’arto superiore.
Testimonial dell’evento è stato Federico Falco, veronese, campione di tennistavolo paralimpico. A causa di un tragico tuffo in piscina, Federico ha perso l’uso delle braccia e delle gambe, ma nonostante la grave disabilità si è laureato medaglia d’oro ai campionati del mondo a squadre Bratislava 2017, medaglia di bronzo in singolo ai campionati europei di Lasko 2017.
Alla presentazione sono intervenuti: fratel Gedovar Nazzari, presidente dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria, Mario Piccinini, amministratore delegato dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria, Nicola Smania, professore associato di Medicina fisica e riabilitazione all’Università di Verona, e Renato Avesani, direttore del Dipartimento di Riabilitazione.