Roma, 1 febbraio 2018 – Si terrà a Roma domani 2 febbraio e dopodomani 3 febbraio presso il Life Hotel il “Quarto Convegno di Ematologia non maligna” organizzato dai Professori Valerio De Stefano (Istituto di Ematologia- Policlinico Universitario A. Gemelli, Roma) e Giancarlo Castaman (Centro Malattie Emorragiche e Trombotiche- Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Firenze).
Due giornate articolate in tre sessioni ciascuna e dedicate all’ematologia. Giunto alla sua quarta edizione, il Convegno si propone di rappresentare una sede qualificata di attività educazionale e di confronto scientifico dove saranno focalizzati gli aspetti fisiopatologici e terapeutici relativi alle patologie ematologiche non maligne.
In questa edizione saranno focalizzati gli aspetti fisiopatologici e terapeutici relativi alle piastrinopenie da microangiopatie trombotiche e da patogenesi autoimmune, campi in cui l’introduzione di nuovi farmaci sta apportando significativi progressi.
Verrà effettuato un aggiornamento sull’impiego dei nuovi anticoagulanti orali diretti, farmaci ormai di largo impiego ma il cui uso richiede grande competenza nell’indicazione e nella gestione, non essendo scevro da rischi emorragici. Infine verranno affrontate due situazioni di vita reale nella pratica clinica quotidiana: la necessità di somministrare un trattamento antitrombotico in pazienti costituzionalmente a rischio emorragico e la gestione della chirurgia in pazienti con patologie rare ematologiche.
L’incontro sarà arricchito dalla Lettura Magistrale del Prof. Tiziano Barbui dal titolo: “Networks e ricerca clinica nelle malattie mieloproliferative” sul tema della ricerca scientifica nel campo delle Malattie Rare.
Le malattie ematologiche non maligne rappresentano dunque un ampio settore dell’ Ematologia, talora di interesse non adeguato da parte degli ematologi stessi. Tuttavia l’American Society of Hematology e l’European Hematology Association riconoscono a questo campo uno specifico iter formativo e professionale. Intese globalmente queste malattie presentano nella popolazione generale una prevalenza non banale, è pertanto necessario che diventino sempre più oggetto di discussione più approfondita fra gli ematologi.