Roma, 16 gennaio 2018 – Il Consiglio Nazionale di Federazione riunitosi, ieri 15.01.2018, presso il Roma Meeting Center ha approvato a larghissima maggioranza, con un solo voto di astensione, la proposta della Segreteria Generale che prende atto della proposta normativa (che va a restringere i diritti dei lavoratori) e delle limitate risorse che lo Stato e le Regioni mettono a disposizione per il rinnovo dei contratti di lavoro della pubblica amministrazione e in particolare nella sanità e ha deliberato, nell’ambito della mai chiusa vertenza pubblico impiego per cui è già stato effettuato lo sciopero del 12 maggio 2017, che sarà sciopero nazionale sanità.
La decisione è scaturita dopo aver rammentato in premessa le azioni di rivendicazione e di lotta effettuate e attuate dalla Fsi-Usae negli ultimi anni che possiamo qui di seguito riassumere: le vertenze contro il blocco dei contratti del 2010 e contro la successiva Spending Review del 2012; la campagna per la regolamentazione ai livelli Nazionale e Regionali (con specifiche leggi regionali) della libera professione intramoenia ed extramoenia; la campagna #GazeboDay e la relativa raccolta di firme per la modifica del patto della salute e dei piani sanitari regionali e l’introduzione negli stessi piani dei 10 punti proposti nella rivendicazione; e la vertenza nazionale per il pubblico impiego sfociata in un primo sciopero il 12 maggio 2017, contro lo scellerato patto del 30 novembre 2016 e per la riapertura dei tavoli negoziali con per aumenti stipendiali adeguati, identificati in 250 euro pro capite.
Il Consiglio Nazionale di Federazione ha preso altresì atto della lettera ricevuta dall’associazione nazionale #noisiamopronti che ripercorre tutta una serie di rivendicazioni che per la nostra organizzazione sono ormai storiche e fanno parte del proprio patrimonio culturale e rivendicativo (lettera a cui il Segretario Generale ha già fornito una prima articolata risposta) e ha deciso di recepire e fare proprie, come in effetti già sono per le ragioni in premessa, le istanze proposte nell’invito dell’associazione e il rilancio delle rivendicazioni e delle proposte contrattuali già indicate con le iniziative citate e la dichiarazione della riattivazione della vertenza con una nuova azione di sciopero da attuarsi, nella sanità, nel mese di marzo con manifestazioni articolate per regioni (da deliberarsi ad ogni livello regionale) ed eventuali ulteriori azioni dimostrative locali diverse dallo sciopero.