Ripa di Meana: “Ora meno sportelli e attese, prenotazioni immediate per il percorso complesso del paziente, che può affidarsi nella certezza che ci stiamo occupando al meglio della sua salute Un grande lavoro di squadra che migliora la qualità della vita a cittadini ed operatori”. Zingaretti: “Gli obiettivi della nuova sanità regionale, come questo progetto dimostra, è la riorganizzazione del sistema per facilitare l’ingresso e il rapporto con il Sistema Sanitario. Stiamo costruendo ora le reti di cura che ci consentono realmente di essere interconnessi. Vi ringrazio, perché questo istituto è un modello sperimentale da esportare in tutti i presidi ospedalieri della nostra regione anche su altre patologie”
Roma, 10 gennaio 2018 – Al via un progetto pilota che consente di prenotare ed organizzare all’interno degli IFO tutte le prestazioni necessarie al percorso di diagnosi e cura.
Un punto di prenotazione adiacente agli ambulatori oncologici, una piattaforma digitale che convoglia tutti i referti e i dati del paziente nella cartella clinica ambulatoriale, uno sportello unificato di consegna referti oltre i referti online, il sistema PagOnline e attivazione tempestiva della pratica di invalidità presso l’INPS sono le novità.
L’organizzazione viene ripensata e si rimodula intorno alle esigenze del paziente fragile per garantirgli le cure migliori e accompagnarlo durante tutto il proprio percorso di cura, dalla diagnosi a tutti i successivi controlli in corso o post terapia medica o chirurgica.
Il direttore generale Francesco Ripa di Meana ha presentato oggi i dettagli del progetto al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti in visita presso gli Istituti. Presenti inoltre Rocco Lauria, della direzione generale INPS Lazio, Flori Degrassi, Direttore Generale Asl RM2, Francesco De Lorenzo, Presidente Favo.
Agli IFO si effettuano all’anno circa 1.250.000 prestazioni ambulatoriali, di cui circa 9.000 prime visite e 100.000 prestazioni solo in oncologia medica. Circa 10.000 i ricoveri annui. Oltre 1000 le persone che si rivolgono agli Istituti Regina Elena e San Gallicano quotidianamente.
Il progetto pilota appena avviato consente al paziente subito dopo la visita oncologica, di recarsi al Punto di prenotazione prestazioni oncologiche adiacente agli ambulatori e qui, in un ambiente confortevole, il personale dedicato gli pianifica e prenota le prestazioni che gli sono state prescritte e secondo le tempistiche stabilite dallo specialista.
In pratica, con tutte le impegnative dei diversi esami (analisi di laboratorio, tac, ecografia, mammografia, visite di controllo, ecc …), non deve più occuparsi, “da solo”, di telefonare al ReCUP, andare ai vari sportelli di competenza o girare tra i reparti degli Istituti per ricevere informazioni e prenotare esami e controlli.
L’obiettivo del progetto è sostenere e facilitare il paziente oncologico, tra i più fragili, trasformando gli adempimenti amministrativi in ‘momenti’ di orientamento, di cura e programmazione del percorso clinico. Ed è a vantaggio di tutti, del paziente e dei suoi familiari, di tutti gli operatori della sanità, compresi i medici di famiglia ai quali i nostri pazienti non dovranno rivolgersi per richiedere prescrizioni. Si favorisce così maggiore consapevolezza e responsabilità a tutti i livelli.
“Rendere agile la connessione tra i diversi interlocutori e gli innumerevoli assetti amministrativi e sanitari – ha sottolineato Francesco Ripa di Meana, direttore generale degli IFO – è la chiave per ottimizzare i percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali. Non è semplice per quello che c’è dietro il percorso complesso di cura della persona, ma significa metterla nella condizione di certezza che l’organizzazione si sta occupando della sua salute. Così grazie al punto di prenotazione delle prestazioni oncologiche, per la prima volta, a molti pazienti sarà possibile dire: affidati a noi, ti garantiamo una diagnosi accurata e tutto il necessario per il tuo percorso di cure, e non avrai bisogno di andare altrove! Meno sportelli, meno attese e più prestazioni, fidelizzazione e razionalizzazione risorse sono le nostre azioni strategiche. Insomma facciamo squadra e miglioriamo la qualità di vita di tutti, cittadini e operatori”.
Il processo di riorganizzazione delle attività di accoglienza e accettazione parte dall’Oncologia Medica, messo a punto e ottimizzato verrà esteso, in step graduali, a tutte le Unità principali degli Istituti (chirurgica, dermatologica, ecc.). Un progetto molto complesso perché scardina vecchi sistemi e modalità operative ma nel contempo riaggrega in modo nuovo la comunità professionale e proietta verso un futuro ‘semplificato’ e consapevole l’operatore e il paziente.
Semplificare la vita del paziente è rendere fluide le operazioni amministrative che significavano code a vari sportelli, lunghe attese anche telefoniche, spostamenti, richieste al medico di famiglia, ecc., insomma un ulteriore peso per chi già vive un momento difficile e di forte stress.
Ora l’accesso è unico, dalla visita alle varie prestazioni di approfondimento, e tutto confluisce in un unico dossier sanitario grazie alla piattaforma digitale di interfaccia dei vari diversi sistemi sanitari degli IFO.
È questo infatti l’altro tassello che favorisce l’approccio clinico globale. Il sistema digitale integrato consente allo specialista di consultare e visualizzare agilmente durante la visita le cartelle cliniche ambulatoriali e di reparto, i referti clinici, radiologici e istologici per avere chiaro il quadro diagnostico del paziente.
Negli obiettivi strategici degli IFO la centralità della Persona le novità non finiscono qui. Il paziente può ritirare i referti clinici e radiologici al “Punto unificato ritiro referti” all’ingresso degli Istituti. Gli stessi li ha già a disposizione online h24. È inoltre in corso di attivazione il sistema PagOnline per le prestazioni prenotate al ReCup.
Infine, ma non meno importante, le direzioni generali IFO e INPS sigleranno a breve l’accordo che consente all’oncologo l’avvio telematico della pratica per il riconoscimento immediato dell’invalidità civile che è un ulteriore garanzia di diritti dei pazienti oncologici. Procedura sostenuta dall’associazione FAVO.
Si individuano così dei centri di snodo che ruotano attorno all’assistito e alle sue esigenze per una presa in carico globale del paziente.