Nella Clinica Oculistica del Gemelli da sei mesi impiegata la nuova tecnica in via sperimentale e su casi selezionati, i cui soddisfacenti risultati saranno presentati a Firenze in occasione del Congresso di Chirurgia della Cataratta dal 12 al 14 marzo
Roma, 11 marzo 2015 – L’utilizzo del femtolaser insieme alla facoemulsificazione. È la nuova frontiera della chirurgia della cataratta che promette migliori risultati in termini di tollerabilità dell’intervento e di recupero dell’acuità visiva compromessa dal processo di opacizzazione del cristallino in massima sicurezza per il paziente. I risultati di questa nuova tecnica saranno al centro dell’intervento che il prof. Aldo Caporossi, Direttore dell’Istituto di Clinica Oculistica dell’Università Cattolica – Policlinico universitario A. Gemelli terrà a Firenze in occasione del Congresso Nazionale di Chirurgia della Cataratta promosso dall’Associazione Italiana di Chirurgia della Cataratta e Rifrattiva, dal 12 al 14 marzo (Palazzo dei Congressi).
La Clinica Oculistica del Gemelli è una delle prime strutture del Servizio Sanitario Nazionale che dal mese di ottobre sta sperimentando con soddisfacenti risultati la nuova tecnica su casi selezionati per la cura della cataratta.
“Siamo convinti – spiega Caporossi – che questa sia una importante opportunità da offrire alle tante persone che sono affette da questa patologia; infatti siamo certi che il prossimo anno presenteremo nuove evoluzioni del trattamento nel Congresso che sarà organizzato al Gemelli con sedute di live surgery dove questi femtolaser mostreranno tutta la loro potenzialità anche nella chirurgia della cataratta, rendendo stabile la presenza di queste tecnologie nel bagaglio delle migliori Cliniche oculistiche”.
La cataratta (processo di progressiva perdita di trasparenza del cristallino e quindi di peggioramento dell’acuità visiva soprattutto correlato all’invecchiamento) secondo l’OMS è la più frequente causa di disabilità visiva al mondo, ed è per questo che l’intervento di cataratta è la procedura chirurgica più eseguita in oculistica e tra le più frequenti in senso assoluto anche all’interno del Policlinico Gemelli di Roma. La prevalenza di cataratta aumenta con l’età. Circa il 40% dei soggetti di età compresa tra i 55 e i 64 anni sviluppa una cataratta; questa percentuale raggiunge il 90% in quelli di età superiore ai 75 anni. Le donne sono maggiormente affette da cataratta.
Per queste ragioni e per la continua ricerca di risultati sempre più soddisfacenti per il chirurgo e il paziente, negli anni si è assistito a un continuo e progressivo miglioramento della tecnica di facoemulsificazione (metodica straordinaria impiegata per frantumare e aspirare la cataratta all’interno dell’occhio e poi introdurre una nuova lente sostitutiva attraverso una piccola incisione di 2 mm). La facoemulsificazione è al momento la tecnica più diffusa e grazie alle nuove apparecchiature ha raggiunto una sicurezza difficilmente trovabile in altre tecniche chirurgiche.
“A oggi le nostre sale operatorie sono dotate dei più evoluti facoemulsificatori oggi prodotti – prosegue Caporossi – e l’intervento di cataratta con tecniche micro-incisionali consente un immediato recupero anatomico e funzionale per l’occhio, con un ottimo confort e un elevato grado di soddisfazione per il paziente; la tecnica ha portato a risultati refrattivi che consentono la modulazione della necessità di occhiali nel post operatorio”.
Negli ultimissimi anni grazie alla comparsa del laser a Femtosecondi per la chirurgia corneale, che l’Istituto di Clinica oculistica dell’Università Cattolica – Policlnico a. Gemelli di Roma da tempo già utilizza negli interventi di trapianto di cornea lamellare e perforante, si è presentata la possibilità di utilizzare questa tecnologia anche nell’intervento di cataratta.
“È grazie a microesplosioni con formazioni di microscopiche bolle d’aria all’interno dei tessuti corneali e del cristallino, che vengono eseguiti tagli senza la necessità di utilizzare lame chirurgiche – spiega Caporossi – il tutto sotto la gestione di sofisticate tecnologie computerizzate”.
Eseguire in maniera standardizzata e con estrema precisione incisioni all’interno di questi tessuti, consente di ridurre le variabilità del risultato e di personalizzare la procedura in base alle caratteristiche del singolo occhio.
In questo modo oltre a correggere i vizi refrattivi, come viene fatto con la tecnica e le lenti intraoculari per intervento di cataratta a oggi regolarmente in uso, si migliorano i risultati ottenuti con l’utilizzo delle così dette lenti intraoculari Premium, indicate per la correzione di tutti i vizi refrattivi compresa la presbiopia.
Il Policlinico Gemelli una delle primissime strutture del Servizio Sanitario Nazionale che da circa sei mesi sta fruendo in via sperimentale e per il momento transitoria di uno tra i migliori Femtolaser per la cataratta oggi disponibile.
“Questo laser – continua Caporossi – consente di eseguire ancora prima di entrare in sala operatoria le incisioni corneali, la capsuloressi e una prima frammentazione della lente cristallina, in preparazione alla successiva chirurgia che viene completata all’interno della sala operatoria con i sistemi di facoemulsificazione ultrasonica, così che quest’ultima risulti più sicura, più veloce e meno traumatizzante della tecnica classica”.
“Anche se il centro della chirurgia della cataratta resta la facoemulsificazione, dalla quale nessun intervento di cataratta può prescindere – continua Caporossi – noi crediamo che un servizio, già estremamente evoluto, possa in casi selezionati essere ulteriormente migliorato e che questa debba essere una possibilità aperta a tutti coloro che possano averne indicazioni specifiche indicate da staff esperti”.
fonte: ufficio stampa