Roma, 4 dicembre 2017 – Da domani e fino al 7 dicembre si svolgerà a Olbia il XVI Congresso Nazionale dell’area culturale dolore SIAARTI. Nell’importante appuntamento annuale si darà ampio spazio al confronto e all’approfondimento sui temi più specifici della terapia antalgica e delle cure palliative. Ne abbiamo parlato con Franco Pala presidente del Congresso e Direttore dell’unità operativa complessa di anestesia e rianimazione del presidio ospedaliero di Olbia.
“La scelta della sede di Olbia, che per certi versi è periferica, risponde all’esigenza del Consiglio Direttivo di farsi vicino a tutte le realtà operative e culturali dove operano i soci SIAARTI e dal desiderio di creare una rete ospedaliera volta a rendere più capillare la presenza culturale della nostra società. Nei corsi precongresso – sottolinea Pala – sono in programma incontri con gli infermieri, preziosi collaboratori nella clinica del dolore, work shop e sessioni pratiche sul trattamento del dolore nel paziente fragile con frattura di femore (le persone molto anziane richiedono una particolare cura sul fronte del dolore). Sono previste inoltre sessioni sul controllo del dolore in pronto soccorso”.
“Tante le novità – evidenzia Pala – dall’uso della cannabis nella terapia del dolore cronico all’introduzione delle tecniche di musicoterapia e terapia con le immagini; dalla sedazione palliative alle novità nel campo della partoanalgesia; dalla terapia del dolore alle cure palliative in età pediatrica; dalla necessità di umanizzare le terapie intensive con una riflessione sulla rianimazione aperta, che è realizzabile solo se affiancata a un efficace controllo del dolore di base e procedurale alla frontiera dell’assistenza ai pazienti con malattie neurologiche come la SLA. Sessione aperta quest’ultima anche ai colleghi di medicina generale visto che la gestione di questi pazienti è condivisa e l’intervento antalgico è effettuato al domicilio del paziente. Alcune sessioni saranno dedicate ai giovani medici che si avvicinano nel loro percorso formativo alla terapia del dolore: gli specializzandi, con l’apporto degli esperti, avranno momenti di scambio tra esperienza maturata e novità creativa”.
“Sono passati 28 anni da un Congresso Nazionale in Sardegna – afferma Franco Pala e aggiunge che – Olbia è stata scelta non solo per la sua recettività e per la relativa facilità di collegamento, ma anche per la sua storia. Fondata dai greci, ben prima di Roma per la sua posizione felice (Olbios in greco significa felice), con un entroterra ricco di acqua, è stata città punica, romana, importante crocevia nelle rotte del mediterraneo e porto aperto ai commerci e agli scambi di cose e di idee per diversi secoli. Distrutta dai Vandali, che poi conquistarono la Sardegna, è rinata dalle proprie ceneri come luogo d’ incontro e di turismo, riscoprendo oggi la sua antica natura di città aperta. Porta della Sardegna ma anche nodo di contatto all’interno del mediterraneo”.
“La storia di Olbia insegna che nessuna realtà può vivere a lungo se non è disposta a comunicare, ad accettare le novità e il diverso. Nell’Olbia romana – conclude l’esperto – convivevano latini, greci, africani e genti di passaggio; nell’Olbia moderna risiedono integrate ben 34 nazionalità diverse (tante sono le nazionalità dei bambini nati negli scorsi anni), con un trend di popolazione giovane in crescita (uno dei più alti in Italia) ed una buona crescita economica”.