Milano, 23 agosto 2017 – Le aggressioni sul posto di lavoro sono un vero e proprio dramma per gli operatori sanitari. Ancora una volta, NurSind Milano – il Sindacato delle professioni Infermieristiche – lancia un grido d’allarme, sottolineando che solo nei primi quattro mesi del 2017 sono state aggredite negli ospedali italiani ben 1.163 persone, fra infermieri e medici.
“Un vero e proprio bollettino di guerra – dichiara Rosario Pagana, segretario territoriale NurSind Milano – La situazione all’interno di Pronto Soccorso e reparti è davvero esplosiva e la nostra professione, quella di infermiere, è diventata davvero un lavoro rischioso per la propria incolumità”.
Ma l’unione potrebbe fare la forza per contrastare un fenomeno – quello degli attacchi e della violenza fisica – che non coinvolge solo il personale infermieristico e medico.
“Diverse altre professioni sono continuamente a rischio aggressioni – prosegue Pagana – La cronaca recente parla chiaro: addetti delle FS e di Trenord, così come il personale di ATM – Azienda Trasporti Milanesi e i tassisti sono costantemente in pericolo, specie nei turni serali e notturni. Non si può mettere a repentaglio la propria integrità fisica e psicologica durante lo svolgimento del proprio lavoro”.
Solo negli ultimi giorni, un autista Atm in servizio a Milano ha riportato ferite al volto dopo che uno sconosciuto gli ha sparato contro con un’arma a piombini, una guardia giurata dell’Ospedale Maggiore di Lodi è stata aggredita a calci e pugni e un’infermiera di Chiasso è stata pesantemente molestata al termine del suo turno di lavoro. “Come evidenzia la cronaca, siamo in costante pericolo” sottolinea Pagana.
Diverse sigle sindacali insieme contro le aggressioni
“Noi infermieri non siamo i soli a dover quotidianamente affrontare il pericolo di essere aggrediti, feriti, malmenati o insultati – aggiunge Pagana – Ecco perché vorremmo costituire un tavolo di discussione, partendo dalla realtà milanese, con tutte le altre categorie a rischio, come i ferrotranvieri e i tassisti. Invitiamo i sindacati di queste categorie professionali a mettere a punto con noi una strategia condivisa così da far sentire la nostra voce a chi di dovere”.
Ambienti di lavoro sicuri per servizi migliori ai cittadini
L’obiettivo? “Ottenere maggiori tutele e garanzie. Fondamentale è una maggiore presenza di personale e di forze dell’ordine negli ospedali, in stazione e a bordo dei treni. Ma è essenziale che vengano fatti anche investimenti in tecnologie e in ogni altro sistema di controllo per prevenire comportamenti pericolosi. Da troppo tempo siamo vittime di episodi di violenza che purtroppo non hanno risparmiato neanche gli utenti, dai pazienti ai viaggiatori. Chiediamo ambienti di lavoro sicuri, siano essi Pronto Soccorso o Reparti, treni o stazioni, dove poter operare in tranquillità. Anche i cittadini ne avranno un beneficio enorme”.
Numeri spaventosi
In base agli ultimi dati rilevati dal Centro Studi NurSind attraverso un sondaggio effettuato in questi mesi a livello nazionale, risulta che nel primo quadrimestre del 2017 sono stati aggrediti 1.163 operatori sanitari a fronte dei 1.999 per l’intero anno del 2016. Se il trend di inizio anno fosse confermato, ci sarebbe una crescita delle aggressioni del 75% rispetto al 2016.
Altissimo anche il numero di infermieri che sono stati aggrediti: ben il 60%, nonostante la gran parte non segnalino di aver subito aggressioni. Ancora maggiore la percentuale di chi ritiene che il fenomeno sia in aumento o forte aumento: il 77,3%. Pronto soccorso e reparti di emergenza rimangono le unità operative in cui le aggressioni si manifestano più frequentemente. Inoltre, cresce la tendenza a colpire maggiormente le donne.