Il racconto del prof. Massimo Andreoni, al ritorno da una missione umanitaria di poche ore per salvare una vita in Africa. Il ruolo degli infettivologi e il successo di un network medico-umanitario
Roma, 21 agosto 2017 – “È stata un’esperienza straordinaria e di grande soddisfazione”. Queste le prime parole del prof. Massimo Andreoni, responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e past president della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), appena rientrato con un volo umanitario da un blitz di poche ore in Africa, promosso dal Ministero degli Esteri e dal titolare Angelino Alfano.
Una missione improvvisa e dal lieto fine. Un Falcon 50 del 31esimo stormo dell’Aeronautica Militare si è levato in volo da Ciampino è il reparto che ogni giorno è in prima linea per i trasporti sanitari di urgenza al servizio della collettività, su richiesta di ospedali e prefetture per arrivare a Ouagadougou, in Burkina Faso, e ripartire dopo poche ore per arrivare in serata a Roma. Immediato il trasferimento della giovane missionaria a Tor Vergata.
“Siamo partiti a fine luglio, in tre medici il sottoscritto, con Luigi Coppola, specializzando di Malattie Infettive, e il collega Federico Claro, rianimatore con un aereo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. per prestare soccorso a una paziente missionaria di 31 anni che si trovava in Burkina Faso dove svolgeva il suo lavoro umanitario”.
Originaria della Sardegna, appartenente alla Comunità Missionaria di Villaregia, la paziente presentava una situazione assai grave. Un esempio di riuscita mobilitazione di diverse persone, oltre a una catena impressionante. Con l’unità di crisi della Farnesina che si mette immediatamente in contatto con l’Ambasciata ad Abijan, in Costa d’Avorio. Immediata anche la reazione del ministro degli Esteri Angelino Alfano che si é speso in prima persona per seguire con attenzione il caso.
I missionari, sia in Italia che in Burkina Faso, si attivano anche a livello medico. Grazie alla pressione della Farnesina, Chiara viene sottoposta a trasfusioni di sangue. Supera la notte e i valori cominciano leggermente a risalire. Ma le sue condizioni restano critiche.
Iniziano le pratiche burocratiche per procedere alla organizzazione di un volo umanitario per rimpatriarla. L’emoglobina torna a valori quasi normali, gli esami infettivologici risultano negativi, ma è il Policlinico di Tor Vergata di Roma che offre la sua competenza e il suo supporto e la disponibilità per accogliere la missionaria e curarla. Nell’arco di pochissimi giorni arriva l’ok per il volo umanitario.
La giovane ha accusato un grave malore nei giorni scorsi, mentre si trovava a Ouagadougou, e i medici ne hanno suggerito il ricovero in Italia.Valutata la situazione, l’ambasciata ad Abidjan ha subito attivato la procedura di rimpatrio, con un volo della presidenza del Consiglio dei Ministri.
“Il quadro clinico è apparso subito compromesso, con ipertermia ed emorragie, tra cui una cerebrale in corso, e in genere, un grave stato di salute – prosegue il prof. Andreoni – È stato disposto un immediato trasporto d’urgenza della paziente a Roma, e una volta ricoverata nel mio reparto al Policlinico di Tor Vergata abbiamo riscontrato una diagnosi di leucemia promielocitica acuta ed è tuttora attualmente in terapia”.
“Ma sono queste vicende che ci vedono in prima linea e, nostro malgrado, protagonisti, ed evidenziano l’importanza di una stretta collaborazione tra i missionari e corpo sanitario per portare soccorso alle popolazioni in difficoltà in altri continenti, laddove il sistema sanitario è pressoché inesistente e l’attività dei missionari volontari è di straordinaria importanza. Ma occorre formazione e scambio costante di esperienze e informazioni”, ha concluso il prof. Andreoni, già presidente della Simit, la società di infettivologi che sarà presente al Meeting Salute di Rimini con i suoi dirigenti per un confronto sulle urgenze terapeutiche in ambito malattie infettive, sulle prospettive e gli sviluppi delle vaccinazioni nel sistema sanitario nazionale e sulla cura degli anziani.
Tutto è andato a buon fine con il rimpatrio sanitario urgentissimo della giovane paziente italiana. Anche il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Angelino Alfano ha voluto spendere parole di elogio per il lavoro della nostra ambasciata, della presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Aeronautica Militare, della prefettura di Roma e del Policlinico Tor Vergata che ha messo a disposizione un’equipe medica con la necessaria attrezzatura, E’ stata dimostrato ancora una volta, l’alto livello di cure prestate e la grande capacità e competenza del nostro staff sanitario guidato dal prof. Andreoni.
“Si tratta di operazioni delicatissime e molto complesse, dove la rapidità è essenziale e la Farnesina svolge un ruolo di raccordo determinante in questo eccellente lavoro di squadra”, ha concluso Alfano.