Dislessia. Come si manifesta?

La Dislessia è un Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) che si manifesta, da un punto di vista clinico, attraverso una minore correttezza e rapidità di lettura rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata, istruzione ricevuta.

Per i pediatri, gli insegnanti e i genitori è fondamentale conoscere quali potrebbero essere i precoci campanelli d’allarme da individuare.

All’esordio del problema il bambino, solitamente, non riesce ad acquisire i meccanismi di base della lettura con la stessa facilità dei compagni, capita che si senta in difficoltà e manifesti il suo malessere con comportamenti di disagio. Nella scuola primaria, la difficoltà si esprime con una lettura significativamente lenta e caratterizzata da alcuni errori tipici, che possono essere classificati in:

  1. errori di tipo visivo (lettere che appaiono simili graficamente per forma): scambio di /a/ con /e/, /m/ con /n/, /b/ con /d/, /p/ con /q/ ecc;
  2. errori di tipo fonologico (suoni simili per punto e modo di articolazione): scambio di /f/ con /v/, /t/ con /d/, /p/ con /b/ ecc;
  3. omissione o aggiunta di grafemi o sillabe nelle parole;
  4. inversione di lettere (“introno” per “intorno”);
  5. errori di accentazione (“margìne” per “màrgine”);
  6. errori di anticipazione (il bambino legge la prima o le prime lettere e “tira a indovinare” la parola);
  7. saltare righe o parole.

Gli insegnanti, opportunamente formati, devono individuare gli alunni che presentano difficoltà e segnalarli alle famiglie, avviando allo stesso tempo opportuni interventi didattici. Il pediatra deve accogliere i segnali di difficoltà scolastiche, riportate dai genitori, e indirizzarli agli approfondimenti specialistici.

La diagnosi può essere effettuata solo alla fine della seconda classe della scuola primaria, da un équipe multidisciplinare (neuropsichiatra infantile, psicologo e logopedista).

La gestione del bambino dislessico prevede una presa in carico riabilitativa (intervento specifico condotto dal logopedista) ed educativa (progetto condotto da insegnanti e genitori).

È fondamentale che il genitore richieda, alla scuola, la stesura del PDP o Piano Didattico Personalizzato, strumento utile alle insegnanti per la pianificazione del progetto specifico per i bambini con DSA. Si tratta di un documento che contiene sia la rilevazione delle difficoltà del bambino sia le modalità che si intendono adottare per farvi fronte. Nel PDP vengono, inoltre, individuati gli strumenti compensativi (registratore, sintesi vocale, ecc) e le misure dispensative (dispensa dalla lettura ad alta voce, dall’uso del vocabolario cartaceo ecc) che, sicuramente non annullano le difficoltà, ma facilitano al bambino il successo negli apprendimenti, rendendolo più motivato e autonomo.

“Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà l’intera vita a credersi stupido.” Albert Einstein

Antonia De Rosa

Antonia De Rosa

Logopedista

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