Ddl Concorrenza, ingresso capitali e fallimenti farmacie

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Il Ddl Concorrenza passa al Senato con voto di fiducia: fissato il tetto del 20% per l’ingresso delle società di capitali. Il Presidente Contarina: “Limite troppo alto, non serve a nulla: 5 società potranno spartirsi tutte le farmacie italiane”. E sui fallimenti: “Dire che le farmacie sono in salute significa negare la realtà”

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Dott. Vittorio Contarina

Roma, 4 maggio 2017 – “Il Ddl Concorrenza è stato approvato al Senato. Il testo passerà alla Camera ma per il momento non posso che esprimere il mio rammarico per tutto quel che si poteva fare e non è stato fatto, a cominciare dalla poca convinzione con cui, a mio modo di vedere, Federfarma Nazionale ha gestito la questione”. Così Vittorio Contarina, Presidente di Federfarma Roma e tra i più attivi esponenti di Farmacia Futura.

“Purtroppo – continua Contarina – con questo voto dobbiamo constatare che l’ingresso dei capitali in farmacia sta diventando realtà. Io ho più volte chiesto che la percentuale di farmacie detenibili a livello regionale da una singola società venisse abbassata a non oltre il 5%. Il limite approvato dal voto di Palazzo Madama è però rimasto al 20%. Rimango sconcertato quando leggo che la Presidente Racca giudica questo ‘paletto’ un segno di ‘sensibilità e attenzione’ verso la categoria. Per capire che in realtà si tratta di un ‘paletto’ inutile, basta pensare che, facendo l’esempio del solo Lazio, su 1.500 farmacie totali, una singola società potrà possederne fino a 300. Di conseguenza, 5 società potranno spartirsi tutte le farmacie della regione e, dunque, di tutta Italia. Più che un ‘paletto’ mi sembra una presa in giro”.

“Ma il fatto che i vertici dell’attuale Federfarma abbiano perso contatto con la realtà è testimoniato dalla perseveranza con cui continuano a sostenere che in Italia le farmacie non si trovino in grandissima difficoltà economica. Secondo loro non c’è alcuna emergenza, quando la realtà invece parla di continui fallimenti in tutto il Paese e di una conclamata crisi finanziaria del settore che riguarda almeno il 30% delle farmacie italiane. Raccolgo infine – conclude il Presidente di Federfarma Roma – e faccio mio il disappunto della FOFI che, attraverso i Senatori Mandelli e D’Ambrosio Lettieri, ha lottato fino all’ultimo per evitare il voto di fiducia e approvare il testo nel merito. Con il voto di fiducia non ci è stato possibile discutere, anche singolarmente, diversi aspetti del provvedimento che andavano cambiati. Speriamo che alla Camera la storia sarà diversa”.

fonte: ufficio stampa

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