Depressione, OMS: “Minaccia globale sottovalutata. Il suicidio terza causa di morte tra gli adolescenti”

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Ogni anno circa 1,3 milioni di adolescenti nel mondo perdono la vita per cause evitabili. Circa 16 milioni di ragazze tra i 15 e i 19 anni danno alla luce un bambino, 49 nascite su 1.000 riguardano donne al di sotto dei 20 anni. Le complicazioni durante la gravidanza e al momento del parto rappresentano la seconda causa di morte per le adolescenti di tutto il mondo. Altre principali cause di morte fra adolescenti includono l’HIV, il suicidio, infezioni delle basse vie respiratorie e violenza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità diffonde i dati sulla salute delle adolescenti in occasione del Forum Internazionale Starting from girls, l’incontro di preparazione al prossimo G7 al via oggi a Roma. Flavia Bustreo, Vice Direttore Generale OMS: “Una responsabilità dei membri del G7 proteggere le fasce più deboli della popolazione globale”

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Dott.ssa Flavia Bustreo

Roma, 7 aprile 2017 – “La depressione è una minaccia sottovalutata nel mondo moderno, soprattutto verso le fasce più deboli della popolazione, fra cui donne dopo la gravidanza e gli adolescenti. Il suicidio, infatti, è la terza causa di morte tra gli adolescenti a livello globale, la metà di tutti i disordini mentali di cui soffrono gli adulti cominciano intorno ai 14 anni di età, ma nella maggior parte dei casi non vengono riconosciuti e trattati. Gli effetti della depressione sono devastanti anche come conseguenza di guerre e conflitti: al gravissimo impatto immediato delle bombe vanno aggiunti i danni che colpiscono i sistemi sanitari, il maggior rischio di contrarre malattie infettive e, nel lungo periodo, la depressione, che procura ferite profonde per la società che necessitano anni per essere risolte”.

È quanto ha dichiarato dalla dott.ssa Flavia Bustreo, Vice Direttore Generale dell’OMS, Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini, in occasione della Giornata Mondiale della Salute promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dedicata quest’anno al tema della depressione, che colpisce ogni anno 300 milioni di persone in tutto il mondo, con un incremento del 18% registrato tra il 2005 e il 2015. Secondo le stime dell’OMS, meno della metà delle persone ha accesso alle cure psicoterapiche e farmacologiche per la depressione, che rappresenta una delle principali cause prevenibili di morte tra gli adolescenti.

Ogni anno circa 1,3 milioni di adolescenti nel mondo perdono la vita per cause evitabili. Circa 16 milioni di ragazze tra i 15 e i 19 anni e circa 1 milione di bambine sotto i 15 anni danno alla luce un bambino, le complicazioni durante la gravidanza e al momento del parto rappresentano la seconda causa di morte per le adolescenti di tutto il mondo. Ogni anno 3 milioni di ragazze sotto i 20 anni hanno un aborto, i bambini nati da mamme adolescenti fronteggiano un rischio di morte più elevato di quelli nati da mamme tra i 20 e i 24 anni.

Conseguenze di incidenti stradali sono state le principali causa di morte nel 2012, con un numero pari a 330 adolescenti morti ogni giorno. Altre principali cause di morte tra gli adolescenti includono l’HIV, il suicidio, infezioni delle basse vie respiratorie e violenza.

Come dichiarato dalla dott.ssa Flavia Bustreo in occasione del Forum internazionale Starting from girls. Women Forum on inequality and sustainable growth, organizzato dal Ministero degli Esteri il 7 e 8 aprile in occasione della Presidenza italiana del G7, “gli adolescenti rappresentano un sesto della popolazione mondiale.

Investire in programmi di tutela della salute di donne adolescenti per garantire il loro diritto alla salute, all’educazione e alla piena partecipazione alla società può certamente rappresentare una preziosa risorsa per trasformare il nostro mondo. Investire soprattutto nella loro salute significa garantire loro la possibilità di sviluppo corretto.

Vi sono infatti dei comportamenti, come quelli legati allo stile di vita, alimentazione, attività fisica, abuso di droghe e alcol, educazione sessuale, che se sbagliati in età adolescenziale possono avere delle ripercussioni sulla salute dell’individuo nel corso di tutta la sua vita.

È innanzitutto una responsabilità degli Stati che definiscono le priorità globali, inclusi i membri del G7, proteggere e favorire lo sviluppo e la salute degli adolescenti quale fascia fondamentale della popolazione, a partire da azioni che garantiscano l’accesso ai servizi sanitari, inclusi quelli per la salute sessuale riproduttiva di donne e ragazze, e che comprendano anche coloro che vivono in contesti di emergenza umanitaria, migranti e rifugiati”.

Durante l’incontro, organizzato in collaborazione con WE-Women Empower the World, l’Aspen Initiative for Europe e Valore D per promuovere un’alleanza internazionale sull’empowerment femminile come leva di una crescita più equa e sostenibile della società, punta a rafforzare l’apporto delle donne all’economia, la loro partecipazione al mercato del lavoro, allo sviluppo tecnologico e alla sostenibilità, la loro leadership politica, ai processi decisionali che riguardano anche la loro salute.

Nel corso della due giorni di meeting saranno discusse una serie di proposte per il G7 dedicate anche ai temi delle migrazioni – “women on the move” – e all’evoluzione della global care chain, vale a dire iol supporto che le donne danno al sistema sanitario. Una particolare attenzione verrà data alla salute degli adolescenti, con la definizione di chiare raccomandazioni, che riguardano anche la loro salute.

La discriminazione nell’assistenza sanitaria è ancora diffusa nei confronti delle donne e della adolescenti, in particolare a quelle appartenenti a gruppi emarginati, impedendo loro di ricevere trattamenti e cure essenziali. Inoltre a molti giovani – soprattutto ragazze adolescenti – sono ancora negati gli investimenti finanziari per l’istruzione e altre opportunità necessarie per il loro pieno potenziale da realizzare.

I dati dimostrano che le ragazze adolescenti, in particolare, affrontano ostacoli specifici sotto forma di bassi livelli di istruzione, minor accesso alle cure e a un minor numero di diritti tutelati. Continuano ad aumentare le morti di HIV di milioni di adolescenti – in diminuzione per tutte le altre fasce di età – che continuano ad avere limitato accesso all’educazione sessuale. Inoltre, milioni di giovani di tutto il mondo devono affrontare le violazioni dei diritti umani legate ad alcune pratiche tradizionali, come le diverse forme di mutilazioni genitali femminili, matrimoni precoci e forzati.

“Solo attraverso una completa integrazione nella vita scientifica, economica, politica e pubblica della propria società – conclude Flavia Bustreo – può essere garantito il diritto alla salute delle donne e delle ragazze. Nel mondo oltre 1 donna su 3 ha subito nel corso della sua vita una violenza domestica o sessuale, il 30% è stata vittima di abusi fisici o sessuali da uomini con cui avevano avuto una relazione intima e ha riportato gravi danni alla salute. Ancora troppo spesso le decisioni e le ambizioni personali vengono infrante a causa di politiche regressive e di norme che non permettono di esercitare i propri diritti fino in fondo.

La partecipazione delle donne a livello sociale, politico ed economico è fortemente associata a migliori risultati in termini di salute per donne e bambini, e la presenza delle donne in politica è una delle migliori strategie per assicurare la protezione e lo sviluppo della salute delle donne e delle ragazze e dei loro diritti. Ad oggi però c’è ancora molta strada da fare poiché solo il 22.8% del numero di parlamentari nel mondo sono donne”.

fonte: ufficio stampa

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