Arezzo, 24 marzo 2017 – “Programmare a partire dai bisogni: dati epidemiologici, cosa raccogliere e come leggere le informazioni”. E’ il titolo dell’intervento che il direttore generale dell’Azienda Usl Toscana Sud Est Enrico Desideri porta al convegno organizzato dalla FIMEUC (Federazione Italiana Medicina di Emergenza-Urgenza e delle Catastrofi) in programma lunedì prossimo a Palazzo Giustiniani a Roma.
L’occasione è importante per sottolineare il progetto delle reti cliniche integrate che partono proprio dal bisogno sanitario dei cittadini per arrivare alla codificazione di percorsi integrati di cui anche l’Emergenza Urgenza fa parte. L’evento, infatti, dal titolo “Il Sistema di Emergenza Urgenza Sanitario: 25 anni dopo” ha come obiettivo quello di analizzare la validità del modello organizzativo per la erogazione delle prestazioni in emergenza, sottolineando gli aspetti positivi e le disfunzioni che in un periodo così lungo sono emerse.
Molte di queste trovano la loro soluzione nell’attuazione del Patto della Salute 2014-2016 che ha previsto le forme associative della medicina di base, gli ospedali di comunità, il numero 116117 per le cure mediche non urgenti, le CO118 di area vasta, il Numero unico europeo di soccorso 112, nell’attuazione del DM70/2015 sulla assistenza ospedaliera e del DPCM sui nuovi LEA.
La FIMEUC ritiene però che ulteriori miglioramenti possano derivare da un investimento sul medico unico di emergenza, espressione oggi della nuova specialità in medicina di emergenza-urgenza, che deve operare attraverso una rotazione programmata nelle unità operative (CO118, mezzi di soccorso, PPI, PS-OBI- Medicina d’Emergenza-Urgenza-semintensiva che insistono sui bacini del DM70/2015) e su una organizzazione dipartimentale mono-specialistica che le comprenda, anche interaziendale, normata a livello centrale, per superare le diversità esistenti.
fonte: ufficio stampa