FSI, il Tribunale di Roma scrive la parola fine per Cagnazzo e i suoi compagni di cordata

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Dott. Adamo Bonazzi

Roma, 21 marzo 2017 – Il Tribunale di Roma scrive la parola fine per Cagnazzo e i suoi compagni di cordata e spazza via definitivamente ogni loro velleità di conquista del sindacato, determinando la loro completa rovina!

La pronuncia del Giudice tanto attesa e invocata da tutti è arrivata con sentenza n. 2258/2017: “… Il Tribunale di Roma …, definitivamente pronunciando, così provvede: … dichiara la illegittimità delle deliberazioni assunte nelle date 22.2.2016 e 1.3.2016 ed in particolare: A) la delibera dilla segreteria generale del 22.2.2016; B) la delibera della segreteria nazionale del 1.3.2016; C) la delibera della segreteria generale del 1.3.2016…”

Il presunto, fantomatico, commissariamento ad opera di Cagnazzo e solidali è illegittimo, nullo ed invalido, privo di ogni efficacia, in sostanza non è mai esistito; esattamente come il verbale del 22.2.2016 e l’altro del 1.2.2016 con cui Cagnazzo distribuiva nomine ed incarichi di gestione dei conti correnti ai suoi solidali e compagni della (annunciata) fallimentare avventura.

In un colpo solo spazzato via ogni atto di Cagnazzo e dei suoi solidali, e determinata la loro completa rovina patrimoniale per tutti i risarcimenti che dovranno pagare al sindacato ed al suo segretario generale, anche in conseguenza della miriade di processi penali e civili pendenti i cui esiti sono ormai segnati.

Nessuna attività di questi soggetti è riferibile alla Fsi che è stata sempre rappresentata dal suo segretario generale Adamo Bonazzi.

La certezza che prima o poi si sarebbe giunti alla fine della commedia degli equivoci scritta, diretta e caparbiamente interpretata da Cagnazzo e solidali non è mai mancata ed oggi la Federazione è più forte di prima, avendo fatto pulizia al suo interno ed avendo smascherato tutti coloro che tramavano in preda ad una incontrollata sete di potere.

Chiunque, dopo una così netta pronuncia, tarderà ancora a conformarsi alla legittima rappresentanza della Fsi e dei suoi organi statutari non potrà mai più invocare la buona fede, ma risponderà senza più giustificazioni in ogni sede delle proprie azioni.

Troppe volte davanti alle legittime posizioni giuridiche della Fsi e del suo segretario generale ci si è giustificati sostenendo che la confusione ingenerata da Cagnazzo imponeva una pronuncia giudiziale, senza la quale il legittimo segretario generale (benché eletto con un atto congressuale) è stato superficialmente posto sullo stesso piano di un sedicente commissario generale.

Ebbene adesso quella pronuncia così attesa e tanto invocata c’è. Il Tribunale competente s’è pronunciato proprio sul nodo della vertenza, e non c’è altro da fare che rispettare il giudicato.

Ora si tratta solo di quantificare ed esigere gli immensi danni inferti alla federazione ed ai singoli iscritti che hanno patito un irreparabile pregiudizio ai propri diritti sindacali solo a causa della brama di potere di coloro che hanno tentato di impadronirsi del patrimonio politico-sindacale ed economico della federazione.

La Fsi ed i suoi organi statutari sapranno come sempre tutelare i diritti dell’organizzazione e degli associati in ogni sede, così come sapranno tracciare le nuove linee dell’azione sindacale con rinnovata serenità e forza.

Il segretario generale Adamo Bonazzi

fonte: ufficio stampa

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