L’interesse femminile per ciò che viene compreso nel termine “pornografia” è in notevole aumento. Un esempio pratico, semplice ma molto chiaro: oggi le donne, guardando un film hard, rivendicano il diritto di provare un proprio piacere.
Stiamo assistendo ad un fenomeno sempre più frequente nella popolazione femminile: le donne non escludono affatto l’idea, anche se solamente a livello di fantasia, di partecipare ad un film hard. Una tendenza che si deve non solo alla diffusione di film “a luci rosse”, ma anche ad iniziative impensabili fino a qualche anno fa. Basti pensare al Feminist Porn Awards, un festival porno, che si tiene in Canada, declinato proprio al femminile.
Il porno, quindi, non è più un tabù per il gentil sesso, anche se vi è un approccio diverso rispetto a quello degli uomini, e la differenza è fondamentale. Anche se non escludono a priori la pornografia realizzata dagli uomini, che è soprattutto focalizzata sui genitali e su una rappresentazione quasi “anatomica” dell’atto sessuale, le donne preferiscono in genere quello che io definisco “le tre R del Porno Femminile”: 1) Realismo, 2) Relazione coinvolgente, 3) eRotismo.
In sostanza, le donne prediligono una rappresentazione fatta con i corpi, che consenta di raccontare storie coinvolgenti. Pensiamo al film “Ultimo tango a Parigi”: si tratta di una pellicola antesignana del porno al femminile (risale al 1972), dove l’erotismo è concentrato al massimo e dove i corpi sono il vero soggetto.
Per quanto riguarda il realismo: qui si assiste all’orgasmo, ma non simulato (come nei film che piacciono agli uomini), ma all’orgasmo nella sua espressione emotivamente e sensualmente reale. Per la relazione coinvolgente, chiunque abbia visto il film non può non ricordare l’enorme coinvolgimento che vivono i due protagonisti Marlon Brando e Maria Schneider.
I meccanismi che spingono una donna verso il porno sono: in primo luogo una buona dose di esibizionismo; alla donna piace essere ammirata e, di conseguenza, essere al centro delle fantasie maschili, come succede alle protagoniste di queste storie.
La maggiore libertà attuale consente, alle donne, di immaginare e fantasticare: su club privé, performance sessuali e, perché no, su rappresentazioni dal vivo di film pornografici che le vedono protagoniste. Consapevoli di questa capacità di piacere ed eccitare, le donne si sentono, e di fatto diventano, più forti.
Oggi, la versione più aggiornata dei porno è il selfie, gli autoscatti che rivelano, in modo femminile e ammiccante, dettagli del proprio corpo nudo, magari mentre si fa l’amore. Si tratta di un modo nuovo, per le donne, di approcciarsi alla pornografia.
Il mio consiglio è quello di vivere la sensualità senza tabù e di condividere con il partner l’eventuale predilezione per il porno, sempre che sia una fonte di passione e non diventi una sorta di “gabbia” in cui imprigionate il desiderio.