Meeting promosso da Altems e Cerismas. Intervengono tra gli altri Claudio de Vincenti (Mise), Luca Pani (Aifa), Walter Ricciardi (Iss), Stefano Raimondi (Assobiomedica)
Una approfondita riflessione a più voci sull’evoluzione del settore biotecnologico in Italia e sulle opportunità di lavoro emergenti per i giovani in questo interessante e promettente ambito dell’industria nazionale e internazionale. È questo l’obiettivo del meeting “Le biotecnologie per la salute: innovazione, competenze e sostenibilità” promosso dall’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (Altems) dell’Università Cattolica in collaborazione con il Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario (Cerismas).
L’incontro, che si svolgerà giovedì 15 gennaio, alle ore 15.00 presso il Centro Congressi Europa dell’Università Cattolica di Roma, rientra tra gli eventi celebrativi del 15° anno di attività della Facoltà di Economia presso la sede di Roma dell’Ateneo. Sarà aperto dal Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli”, Prof. Rocco Bellantone e dalla Prof.ssa Gigliola Sica, Direttore dell’Istituto di Istologia e Embriologia e Coordinatore del Corso di Laurea Biotecnologie Sanitarie dell’Università Cattolica.
“Il settore delle biotecnologie in Italia rappresenta ancora oggi una interessante opportunità per gli investitori e un contesto alla continua ricerca di professionalità e competenze come tutti i settori knowledge-based”, spiega il Prof. Americo Cicchetti, Direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari della Facoltà di Economia della Cattolica.
Il convegno prevede il coinvolgimento dei principali stakeholder del comparto biotecnologico per offrire un panorama completo dell’evoluzione del settore in Italia, caratterizzato da nuovi modelli di business e un contesto regolatorio estremamente dinamico, che impongono lo sviluppo di competenze professionali sempre aggiornate sia sul fronte tecnico-scientifico che manageriale.
Il convegno si articola in due sessioni, la prima sui percorsi dell’innovazione nel settore delle biotecnologie moderata dal Prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze e Ortopedia dell’Università Cattolica, durante la quale verranno presentate tre esperienze di eccellenza, e la seconda sullo scenario regolatorio, le sfide industriali e le nuove competenze, moderata dal Prof. Cicchetti, alla quale parteciperà, tra gli altri il Prof. Luca Pani, Direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco.
La tavola rotonda conclusiva verterà sul tema “La sfida dell’innovazione: talenti ed eccellenza nel settore delle biotecnologie per la salute” nella quale si confronteranno rappresentanti istituzionali quali il Prof. Claudio De Vincenti, Vice Ministro del Ministero dello Sviluppo Economico, il Prof. Walter Ricciardi, Commissario dell’Istituto Superiore di Sanità, il Dott. Stefano Rimondi, Presidente Assobiomedica oltre che rappresentanti del mondo industriale e della finanza.
L’evento, che inaugura l’undicesima edizione del Master universitario in Management delle imprese biomediche e biotecnologiche promosso da Altems, è organizzato con il supporto scientifico di Federchimica, della Federazione Italiana Biotecnologi (FIBio), dell’Associazione Italiana Ingegneri Chimici (AIIC) e di BioPmed.
Il settore delle biotecnologie in Italia
Nonostante la difficile situazione economica che le imprese italiane stanno affrontando, il settore delle biotecnologie rappresenta uno dei comparti trainanti nel panorama industriale nazionale e si conferma estremamente dinamico e in grado di produrre risultati economici e occupazionali rilevanti.
In particolare, secondo il rapporto BioinItaly, predisposto nel 2014 da ASSOBIOTEC, in Italia si contano oggi oltre 400 aziende impegnate in attività di Ricerca e Sviluppo (R&S) nelle biotecnologie, con un fatturato complessivo che supera i 7 miliardi di euro. Gli investimenti in R&S sono in costante crescita, con un livello che nel 2013 ha superato il miliardo e mezzo di euro. Il numero di start-up biotecnologiche ha rappresentato, sempre nel 2013, il 2,5% del totale delle nuove imprese complessivamente registrate nel nostro Paese.
L’elevato dinamismo tecnologico, la crescente competizione internazionale e le esigenze del sistema regolatorio, richiedono tuttavia un continuo aggiornamento delle competenze e delle capacità, vera linfa vitale del settore.
fonte: ufficio stampa