Stroke ischemico: una gestione multidisciplinare. A Salerno il XIV Corso di Neuroradiologia Interventistica

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Da sinistra: Sossio Cirillo, Giovanni Sirabella, Renato Saponiero

Salerno, 1 giugno 2016 – Venerdì 10 e sabato 11 giugno si svolgerà a Salerno presso il Lloyd’s Baia Hotel, la XIV edizione del Corso di Neuroradiologia Interventistica, quest’anno dal tema “Stroke: una gestione multidisciplinare”. L’iniziativa si svolge sotto l’egida dell’Associazione Italiana di Neuroradiologia Diagnostica e Interventistica, in collaborazione con la Struttura Complessa di Neuroradiologia dell’Ospedale “S. Maria di Loreto Nuovo” di Napoli, diretta dal dott. Giovanni Sirabella, la Struttura Complessa di Neuroradiologia della A.O.U. “San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” di Salerno, diretta dal dott. Renato Saponiero, e la Cattedra di Neuroradiologia della Seconda Università di Napoli diretta dal prof. Sossio Cirillo.

Il Corso, riconosciuto quale Corso Formativo ufficiale dell’AINR, rientra in una serie di importanti appuntamenti che rappresentano un utile e costante aggiornamento sulla Neuroradialogia Interventistica ed è diretto principalmente a medici specialisti Neuroradiologi e a tutti gli operatori medici interessati alla problematica, quali Neurochirurghi e Neurologi. Il Corso sarà articolato in tre sessioni: nella prima sessione si discuterà dello stroke ischemico, nella seconda sessione si confronteranno le diverse tecniche, mentre la terza sessione verterà sullo stroke emorragico.

Le numerose edizioni del Corso svolte a Salerno hanno avuto il grande merito di avvicinare e far dialogare in maniera altamente costruttiva e propositiva da un lato i Clinici Neurochirurghi e Neurologi e dall’altro i Neuroradiologi. Proprio il confronto e il dibattito che di continuo si evolvono nell’ambito delle specialità coinvolte nelle Scienze Neurologiche permetteranno di tracciare linee guida ottimali per offrire al paziente un ventaglio di terapie ognuna specifica per il proprio caso clinico. Tale evento scientifico, su questi temi di estrema rilevanza per ridurre la mortalità in caso di malattie cerebro-vascolari, ha un’importanza ancora maggiore nel Mezzogiorno d’Italia.

Si intende per stroke (colpo) un attacco acuto caratterizzato dalla comparsa di deficit neurologici. L’80% degli stroke è di natura ischemica, mentre il 15% è causa di emorragia cerebrale ed il 5% di emorragia subaracnoidea. È una patologia che ogni anno in Europa uccide 650mila persone e lascia conseguenze anche molto gravi in chi sopravvive, con un impatto economico e sociale considerevole per le famiglie e la collettività; si stima, infatti, che nei Paesi dell’Europa occidentale l’onere economico a carico dei SSN sia pari al 3-4% dei costi totali per le spese sanitarie (Fonte dati SAFE). Per quanto concerne l’Italia, si stima che l’ictus cerebrale sia la terza causa di morte e la prima di invalidità, dopo le malattie cardiovascolari e i tumori, colpendo ogni anno circa 200mila persone.

Negli ultimi mesi del 2015 sul “The New England Journal of Medicine”, una delle più importanti riviste scientifiche, sono stati pubblicati ben 5 trials, che hanno cambiato radicalmente la gestione dell’ictus ischemico.

I tre principali fattori che hanno impatto sulla vita del paziente o sull’eventuale significativo recupero dei deficit neurologici sono:

  • l’organizzazione territorio-ospedale-cure: recentemente è stato emanato il decreto Ministero della Salute n. 70 del 2 Aprile 2015 (pubblicato sulla GU del 4 giugno 2015) che insieme agli standard ospedalieri per le varie patologie definisce chiaramente il modello organizzativo delle “stroke unit” di primo e di secondo livello;
  • la corretta gestione diagnostica: è ormai definita l’utilità diagnostica della TC ma anche i suoi significativi limiti così come la necessità di uno studio Angio-CT. Pertanto, il ruolo del Neuroradiologo è sempre più centrale nella valutazione del protocollo diagnostico più corretto completando con tecniche di Perfusione-TC o di diffusione-RM per la migliore selezione del paziente;
  • la terapia: sciogliere il trombo grazie alla terapia fibrinolitica endovenosa e ripristinare il flusso è l’obiettivo della terapia. Quando il coagulo è troppo prossimale o di grosse dimensioni è indispensabile che il Neuroradiologo interventista esegui un trattamento endovascolare che permette la disostruzione meccanica (trombectomia o tromboaspirazione).

Sempre più importante, quindi, è lo sviluppo di una sinergica collaborazione tra diverse figure professionali per dare la più veloce ed efficiente selezione e terapia al paziente con ictus. Grazie alla presenza di alcuni dei massimi esperti italiani e internazionali coinvolti in campo nella gestione e cura dello stroke ischemico, il XIV Corso di Neuroradiologia Interventistica che si svolgerà a Salerno venerdì 10 e sabato 11 giugno rispetta pienamente l’attuale necessità culturale e formativa di tutte le figure professionali coinvolte.

fonte: ufficio stampa

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