Crio-chirurgia con tecnica mininvasiva per eliminare le metastasi ossee

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Interventi d’avanguardia con una tecnica percutanea che utilizza criosonde ad ago sotto guida TAC. Un’equipe multidisciplinare del Centro Specialistico Ortopedico Traumatologico Gaetano Pini – CTO ha effettuato un’operazione con questa metodica su una lesione molto grande. Il paziente non dovrà sottoporsi a radioterapia

ospedale-laboratorio-medici-tacMilano, 7 maggio 2016 – Ottimi risultati per i pazienti con metastasi ossee al Gaetano Pini – CTO grazie agli interventi di crio-chirurgia. I medici dell’ospedale ortopedico traumatologico hanno recentemente eliminato, congelandole, due voluminose metastasi al bacino e al femore prossimale utilizzando criosonde ad ago in grado di portare la temperatura del tessuto patologico a -160°C. Oltre a provocare forte dolore, poco controllabile mediante i farmaci, l’ampiezza della lesione e la sua particolare sede impedivano al paziente di camminare.

La crio-terapia è una metodica che può essere utilizzata sia in sala operatoria sia come terapia mininvasiva in ambito radiologico: l’ospedale Pini-CTO è uno dei pochi in Italia a eseguire questo tipo di operazione.

L’equipe multidisciplinare composta dal dott. Fabio Lazzaro della UO di Chirurgia Ortopedica Oncologica, diretta dal dott. Primo Daolio, e dal direttore della UO di Radiologia dott. Mauro Gallazzi ha eseguito, di recente, l’intervento su una massa tumorale piuttosto grande con tecnica mininvasiva percutanea sotto la guida di una TAC.

“Questo tipo di trattamento ha richiesto solamente quattro piccoli fori nella pelle grazie alla precisione fornita dalla TAC – spiega il dott. Fabio Lazzaro – Può essere eseguito su casi selezionati e ha un’efficacia del 100 per cento nei casi di metastasi ossee. La sonda ci permette di arrivare alla metastasi e di posizionarsi in modo esatto, grazie al supporto della TAC. A quel punto si crea sull’area individuata una bolla di ghiaccio che, a -160°, annienta le metastasi. Il tessuto che viene distrutto crea delle cavità residue che, con la medesima tecnica, vengono riempite con cemento acrilico, cosi da ripristinarne la resistenza meccanica”.

Questo intervento di crio-chirurgia ha dei benefici immediati sulla persona operata. In questo caso il paziente è già in grado di deambulare con minimo dolore residuo e non deve sottoporsi a radioterapia, con enorme vantaggio in termini di qualità di vita.

L’intervento è frutto della collaborazione di un team di medici: “Il radiologo, l’ortopedico e il chirurgo oncologo lavorano a stretto contatto per la riuscita ottimale dell’operazione – aggiunge il dott. Primo Daolio – La crio-chirurgia, già utilizzata per gli interventi a cielo aperto nei tumori dell’osso, oltre che su quelli del fegato, della prostata e dei polmoni, se associata alla TAC, e quindi con la collaborazione del radiologo, consente non solo l’efficacia del risultato ma anche una prognosi notevolmente ridotta con la rapida ripresa delle attività ordinarie da parte del paziente. Trattandosi di una terapia mininvasiva ha degli indubbi vantaggi rispetto alla chirurgia aperta e può rappresentare una alternativa valida alle altre tecniche palliative come radiofrequenza, radioterapia ed elettrochemioterapia”.

fonte: ufficio stampa

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