Un nuovo analgesico inalatorio entra in sala parto

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All’Istituto Clinico Città di Brescia un alleato per le future mamme

gravidanza-donna-bambinaBrescia, 4 maggio 2016 – Il momento del parto rappresenta senza dubbio una grande gioia per la mamma, ma allo stesso tempo è visto, dalla maggior parte delle donne, con ansia e timore, per il dolore che comporta. Il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Istituto Clinico Città di Brescia risponde a queste preoccupazioni mettendo a disposizione delle partorienti un nuovo anestetico inalatorio, il protossido d’azoto, questo gas miscelato in parti uguali con l’ossigeno ha un effetto analgesico, ansiolitico e lievemente euforizzante, poiché agisce sul sistema nervoso centrale stimolando la produzione di endorfine e consentendo alla partoriente di rilassarsi, alleviare il dolore del travaglio e dell’espulsione. Il protossido d’azoto può quindi essere considerato a tutti gli effetti un’alternativa sicura e non invasiva all’epidurale.

“L’aspetto più interessante dell’utilizzo del protossido d’azoto è sicuramente quello di essere on-demand: la partoriente può decidere quando azionare la valvola che regola il fluire del gas nella mascherina posizionata su naso e bocca. La futura mamma è quindi libera di tenere sotto controllo il proprio livello di dolore in modo autonomo e mirato” sottolinea il dott. Michele Tarantini, Responsabile del reparto di Ostetricia dell’Istituto Clinico Città di Brescia.

L’effetto del gas è rapido, ma altrettanto rapidamente svanisce, poiché non viene metabolizzato dall’organismo e quindi viene eliminato in tempi brevi. Per questa ragione le inalazioni vanno ripetute in tempi ravvicinati o al bisogno. Il protossido d’azoto è sicuro, non presenta effetti collaterali o rischi per mamma e bambino, quindi il suo utilizzo può anche essere prolungato durante tutto il travaglio.

“La partoriente rimane sveglia e vigile, non perde mai la propria mobilità e ha il controllo della propria muscolatura, quindi può partecipare attivamente a tutte le fasi del travaglio e non perdersi nemmeno un minuto dell’esperienza di diventare madre” conclude il dott. Tarantini.

fonte: ufficio stampa

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