Detersione e make up sbagliato per la maggior parte dei pazienti acneici. Oltre le terapie, fondamentale l’accudimento dermatologico e la scelta di cosmetici adatti per migliorare lo stato della pelle e limitare gli effetti collaterali delle cure
Saturnia, 6 aprile 2016 – L’accudimento dermocosmetologico del paziente acneico è diventata un’esigenza dalla quale non ci si può più sottrarre. Il dermatologo ha il dovere di affiancare alla terapia farmacologica per l’acne una “terapia” cosmetologica che tuteli la pelle anche e soprattutto dagli effetti collaterali che i farmaci, inesorabilmente, le infliggono. Le terapie infatti possono mettere a dura prova l’integrità e la fisiologia della barriera cornea e il turnover (ricambio) dei cheratinociti spesso viene forzato a scapito dei “lipidi di membrana” sono molto penalizzati, ossia tutti quegli elementi che contribuiscono al mantenimento del film idrolipidico che ha un effetto barriera in due sensi: evitare la perdita di liquidi dagli strati superiori della pelle ed evitare l’ingresso di patogeni. Lo ha spiegato la dott.ssa Pucci Romano, Specialista in Dermatologia e Presidente SKINECO al Corso “Acne bye bye” che si è tenuto a Saturnia dove gli esperti italiani hanno trattato la più comune malattia della pelle in tutte le sue declinazioni.
“Le tre fasi fondamentali dell’accudimento cosmetico sono detersione, make up e foto protezione – spiega la dott.ssa Romano – Nella composizione cosmetica dei prodotti per l’acne, è indispensabile la presenza di una serie di principi attivi (sia di sintesi che fitoestratti) che assicurino un effetto antiinfiammatorio, un effetto Sebo normalizzante, una azione idratante, cicatrizzante e schiarente, la conoscenza della formulazione del cosmetico diventa quindi indispensabile proprio per le peculiarità della pelle del soggetto acneico che presenta vari livelli di alterazione. La parola d’ordine è quindi ‘normalizzare’ e calmare”.
Detergenza e idratazione della pelle sono anche la prima mossa anche e soprattutto per tenere a bada il vero fattore scatenante dell’acne: l’infiammazione. “Detergere sì, ma non troppo e non in maniera troppo aggressiva. I soggetti con acne infatti hanno spesso quella brutta sensazione di sentirsi ‘sporchi’ e si sottopongono a numerosi lavaggi con detergenti aggressivi nella speranza di ‘sgrassare’ la cute, questo si traduce in un drammatico peggioramento del quadro clinico, alterazione del film idrolipidico, accresciuta sensibilità alla colonizzazione batterica e agli agenti irritanti, insomma un effetto contrario a quello che si desidera ottenere. Bisogna invece pensare alla pelle acneica come ad un terreno irritato e quindi delicatissimo. Nella detersione oggi abbiamo strumenti nuovi come i panni in microfibra che usato con acqua e detergente, lava delicatamente e asporta residui cellulari, trucco, sporco, sebo, accelerando e favorendo il ricambio cellulare ed evitando l’ispessimento dello strato corneo” prosegue la dermatologa.
L’idratazione è il secondo fondamento da rispettare sempre nel paziente acneico Garantire un buon livello di idratazione è il primo passo per proteggere la membrana cellulare dei cheratinociti e tenere a bada i fenomeni infiammatori. La scelta dei cosmetici giusti è fondamentale: composizione, principi attivi, veicoli, sono fattori importanti per individuare il giusto accudimento. Inoltre, un programma dermocosmetologico ben strutturato, permette una sinergia positiva con la terapia, accorcia i tempi di guarigione e riduce i rischi di sgradevoli esiti cicatriziali.
Il danno a carico della barriera cornea, quale conseguenza dell’infiammazione, risente positivamente di un accudimento cosmetico che ripristini i parametri fisiologici: normalizzando la barriera cornea e la componente lipidica è possibile controllare la perdita d’acqua. La frazione insaponificabile dei lipidi nelle formulazioni cosmetiche, assicura permeabilità dello strato corneo, esercita una attività antiossidante e antinfiammatoria, determinando un senso di gradevolezza e benessere fin dalle prime applicazioni, con scarsa o nulla intolleranza.
La scelta di lipidi vegetali a discapito di quelli minerali, è fondamentale per avere una affinità biochimica e il “riconoscimento” da parte della cute delle sostanze utilizzate. Al contrario, i lipidi di natura minerale, esercitano esclusivamente una simulazione dell’idratazione dello strato corneo provocando solo un processo macerativo.
“Altro problema è prevenire le cicatrici acneiche, a questo scopo serve aumentare il turnover cellulare per favorire il ricambio con strumenti come il ‘Soft Peeling’, la detersione col già citato Pannetto in microfibra e l’applicazione di elementi normalizzanti come argille e caolino che aiutano la pelle ad utilizzare le proprie risorse rigenerative garantendo l’equilibrio del film idrolipidico senza innescare ulteriori fenomeni di infiammazione. Nel cosmetico da consigliare al paziente con acne è importante evitare gli ingredienti comedogenici come ‘isopropyl myristate’, ‘isopropyl palmitate’, ‘paraffinum liquidum’ e i ben noti ‘petrolatum’ che esercitano un effetto occlusivo e che non fanno che rafforzare il circolo vizioso dell’infiammazione” è l’ammonimento della dott.ssa Romano.
Importantissima è che la scelta di prodotti ricada tra quelli che rispettino le regole della Eco-Dermocompatibilità, perché sempre più dati scientifici ci confermano che la buona qualità dei componenti cosmetici fa bene alla pelle e all’ambiente, e viceversa. La composizione ecologica di un cosmetico, se non è supportata dalla Dermocompatibilità perde in efficacia e risultati. Infine, recenti lavori scientifici hanno dimostrato che l’inquinamento ambientale ha la sua responsabilità su molte problematiche cutanee, l’acne in primis. Come dimostrato da recenti studi scientifici, l’inquinamento atmosferico, favorisce e aggrava la patologia acneica, alterando l’equilibrio fisiologico dei sebo cutaneo.
Le stesse caratteristiche formulative devono essere rispettate anche per quanto riguarda i prodotti del make up: fondotinta, correttori, ciprie, polveri, devono essere assolutamente in linea con i concetti dell’Eco-Dermocompatibilità.
fonte: ufficio stampa