UE Country Report 2016. Ddl concorrenza, MNLF: “Federfarma si arrampica sugli specchi”

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Roma, 14 marzo 2016 – È decisamente “imbarazzante” commentare in questo periodo le esternazioni pubbliche di Federfarma, esternazioni che appaiono sempre più dettate dall’esigenza di mistificare la realtà. Ultima, con un fraseggio da basso medioevo, l’accusa al MNLF di dare una lettura “scorretta” del Country Report UE 2016 con riferimento alla diagnosi che la Commissione fa al Ddl concorrenza definendolo “poco ambizioso”.

È vero, nel rapporto non si fa riferimento alla liberalizzazione dei farmaci della fascia C, anche perché questo riferimento lo aveva già fatto proprio nel precedente rapporto quello del 2015. In quel rapporto, tanto per “rinfrescare” la memoria a Federfarma si legge: “Per quanto riguarda la distribuzione dei prodotti farmaceutici, il disegno di legge rimuove il divieto di possedere più di quattro farmacie e consente anche alle società di essere titolari di farmacie. Tuttavia non sopprime il regime di quote, non apre il mercato dei farmaci con ricetta obbligatoria ma non rimborsati dal sistema sanitario e non pone rimedio alle strozzature alla diffusione di farmaci generici indicate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato” (pag. 61).

Ora, possiamo raccontarci che “gli asini volano”, ma a cosa si riferisce la Commissione Europea quando nell’ultimo rapporto parla per i farmacisti di un disegno di legge poco ambizioso? Quando parla per i notai, gli avvocati e i farmacisti di settori “nel complesso ancora fortemente regolamentati”, l’UE intende proprio quello che il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti ha posto in rilievo, ovvero l’accesso alla libera professione, la liberalizzazione dei farmaci di fascia C.

Nell’ultimo rapporto l’UE non vi fa riferimento per il semplice motivo che questo riferimento era già stato fatto nel precedente rapporto, altro che letture “scorrette”, qui si vuol piegare alla propria visione una realtà che è ben diversa.
Di scorretto nell’iter del Ddl concorrenza ci sono solo le letture di comodo che Federfarma crede impunemente di poter dispensare a tutti, peccato che non tutti credono di aver visto gli “asini volare”.

fonte: ufficio stampa

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