Firenze, 1 febbraio 2019 – “Con il paziente operato nei giorni scorsi all’oculistica di Careggi sono trenta le persone che hanno recuperato una certa capacità visiva grazie all’impianto di retina artificiale” lo dichiara il professor Stanislao Rizzo che ha eseguito l’intervento, un pioniere di questa tecnica chirurgica che ha consentito all’Azienda ospedaliero-universitaria fiorentina di raggiungere il primato mondiale nell’impianto di retine artificiali.
“Sono circa 300 in tutto i pazienti che ad oggi hanno un impianto retinico – prosegue Rizzo – quaranta sono stati operati in Toscana e la maggior parte a Careggi fra i pochi ospedali al mondo in grado di offrire questa sofisticata ed innovativa tecnologia, attualmente l’unica possibilità di cura per le persone in condizione di cecità da grave ed avanzata retinite pigmentosa”.
La retina artificiale è un impianto che collega un microchip alla retina ormai priva di capacità visiva permettendo il passaggio al cervello di segnali catturati da una microcamera esterna. Questi segnali restituiscono ai pazienti, dopo specifica riabilitazione, la percezione di sagome e presenze in movimento, consentendo una capacità visiva sufficiente a orientarsi nello spazio.
“La visione bionica – conclude Rizzo – si sta affermando come unica terapia con efficacia relativa per questi pazienti, stiamo uscendo dalla fase sperimentale con un’esperienza ormai sufficiente a definire protocolli standard nella procedura di impianto. Continua la stretta collaborazione con gli ingegneri per migliorare sia l’hardware che il software, solo il tempo necessario all’evoluzione tecnologica e le risorse finanziare per velocizzare questo progresso ci separano dall’obbiettivo di restituire una capacità visiva sempre più completa ai nostri pazienti”.