Roma, 9 gennaio 2024 – L’aumento delle temperature ha effetti diretti sulla salute umana, e incrementa il rischio di malattie trasmesse attraverso acqua, cibo, insetti e parassiti. Lo affermano gli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), commentando l’allarme lanciato da Copernicus secondo cui il 2023 si conferma l’anno più caldo mai registrato a partire dal 1850, con l’aumento della temperatura media globale vicina al limite di 1,5 gradi centigradi.
Il surriscaldamento globale altera l’equilibrio di tutti gli ecosistemi minacciando gli elementi essenziali della vita umana come acqua, aria e cibo, e modifica la frequenza e la distribuzione di molte malattie infettive – spiega SIMA – L’aumento delle temperature medie crea le condizioni ideali per la trasmissione di molteplici agenti patogeni: grazie alla maggiore umidità proliferano ad esempio zecche, zanzare e parassiti che diffondono malattie anche gravi come il virus Zika, la febbre dengue e la malaria.
Ma a crescere è anche il rischio di malattie idrotrasmesse: piogge intense e alluvioni, eventi direttamente connessi al cambiamento climatico, fanno straripare corsi d’acqua e mandano in tilt le reti fognarie, diffondendo tra la popolazione agenti virali quali virus delle epatiti A ed E, Enterovirus, Adenovirus, Norovirus, Rotavirus, contaminando anche la catena alimentare.
E proprio sul fronte del cibo l’innalzamento delle temperature medie incrementa la sopravvivenza delle cisti di protozoi patogeni e i batteri responsabili di alcune sindromi gastroenteriche, anche a causa della contaminazione di alcuni prodotti alimentari, come ad esempio i prodotti ittici.
“A tali fenomeni si associa quello psicologico, che non deve essere sottovalutato – afferma il presidente SIMA, Alessandro Miani – È stato di recente coniato il termine “solastalgia” per indicare proprio l’angoscia provocata dal drastico cambiamento del clima: gli eventi climatici estremi provocano uno stato di stress e ansia tra i cittadini più vulnerabili che può sfociare in disturbi post-traumatici e addirittura in suicidi”.