20 anni di ginecologia pediatrica all’ospedale Bambino Gesù

Roma, 8 marzo 2022 – 20.000 bambine e ragazze prese in carico dal 2002 ad oggi. In occasione della Giornata internazionale della donna, festeggia 20 anni di attività il servizio di Ginecologia pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, tra i primi centri in Italia ad occuparsi di bambine e adolescenti con problematiche ginecologiche fino ai 18 anni di età. Il tratto caratteristico di questo percorso, dedicato a pazienti con patologie dell’apparato genitale o della mammella o con altre patologie croniche, è la multidisciplinarietà.

“È importante far sapere alle famiglie – rileva la responsabile Maria Chiara Lucchetti – che esistono Centri dedicati alla ginecologia pediatrica, nei quali si offre a bambine e ragazze un’attenzione dedicata alla loro età in un contesto adeguato”.

L’attività

Il servizio di Ginecologia Pediatrica è dedicato a bambine e ragazze con una patologia congenita o acquisita dell’apparato genitale e della mammella. Le problematiche riscontrate con maggiore frequenza riguardano i disturbi del ciclo mestruale nelle adolescenti e le sinechie delle piccole labbra (cioè la fusione, parziale o totale, delle piccole labbra che fanno parte dell’organo genitale esterno femminile) e piccole infezioni genitali nelle bambine in età prepubere.

Ci sono poi bambine che si sottopongono a visita ginecologica per sospetto di pubertà precoce e che richiedono un corretto inquadramento diagnostico insieme agli endocrinologi, o per problemi malformativi o genetici che possono richiedere l’intervento di più medici specialisti.

I casi più complessi riguardano le patologie malformative e la gestione delle formazioni ovariche (per esempio le cisti), che benché raramente di interesse chirurgico richiedono sempre un’attenta valutazione al fine di evitare interventi inutili e, quindi, potenzialmente dannosi.

Nel 2021, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, sono state 1500 le pazienti prese in carico. Insieme alle visite vanno considerate le consulenze presso altri reparti, servizi e Day Hospital dell’ospedale riguardo a pazienti che hanno subito un trapianto o con patologie croniche e complesse (cardiopatie, fibrosi cistica, leucemia): circa 150 nel 2021. Vanno aggiunti, inoltre, oltre 50 interventi chirurgici specifici di ginecologia.

Specialità e innovazione

“Nel corso di 20 anni di attività – afferma Lucchetti – abbiamo sviluppato percorsi di diagnosi condivisi per patologie che richiedono interventi urgenti come la torsione ovarica oppure in merito all’abuso sessuale, con un netto miglioramento dell’assistenza”.

Riguardo al profilo chirurgico, l’innovazione si è concentrata intorno alle metodiche volte alla tutela della fertilità futura delle donne, con attenzione alla mini-invasività sia dal punto di vista tecnico che come criterio di scelta: “Siamo stati tra i primi – sottolinea la responsabile del servizio – a dedicare un percorso assistenziale, insieme a endocrinologi, psicologi e radiologi, alle pazienti con assenza dell’utero e della vagina, proponendo una terapia conservativa che attualmente è considerata a livello internazionale la terapia di prima scelta rispetto alla gestione chirurgica”.

Tra le innovazioni più recenti, l’Ambulatorio di ginecologia dell’adolescenza e della fase evolutiva, avviato insieme al dott. Leonardo Caforio e alla sua équipe di specialisti ginecologi, che segue il passaggio alla ginecologia per adulte delle pazienti ormai maggiorenni e in cura al Bambino Gesù per condizioni malformative complesse o patologie croniche.

Al servizio delle famiglie

“Una delle funzioni più importanti della visita ginecologica – rileva Maria Chiara Lucchetti – riguarda l’aspetto psicologico. Occorre rassicurare sull’assoluta normalità di molti fenomeni legati alla pubertà”. In questo modo sarà più facile: “creare una consuetudine alla visita ginecologica, così da non renderlo un appuntamento riservato solo alla segnalazione di problematiche. In pochi campi come nella ginecologia, la diagnosi precoce e i metodi di screening hanno drasticamente ridotto le conseguenze di patologie un tempo temibili come, per esempio, il cancro del collo dell’utero e del seno, ma anche patologie infiammatorie croniche della pelvi”.

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