La senatrice De Biasi si impegna per lo sviluppo delle cure palliative: la risposta ai nuovi bisogni di salute di una popolazione sempre più anziana
Milano, 11 novembre 2015 – In occasione della XVI Giornata di San Martino, la Federazione Cure Palliative organizza una conferenza stampa in Senato per sollevare l’attenzione sullo sviluppo delle cure palliative in Italia e sulla grave disomogeneità che persiste nel Paese.
“L’Italia vanta un quadro normativo esemplare a livello europeo e un impegno straordinario da parte delle organizzazioni che operano nelle cure palliative, ma ci sono aree in cui questa forma di assistenza è praticamente inaccessibile”, spiega Luca Moroni, Presidente della Federazione Cure Palliative, che coordina 78 associazioni italiane impegnate nel volontariato e nello sviluppo delle cure palliative.
“Nonostante siano ormai riconosciute come un modello di assistenza necessaria per le persone malate affette da patologie inguaribili, ad oggi solo il 30% dei malati che muoiono di tumore può accedere alle cure palliative – continua Moroni – Restano praticamente esclusi i bambini, le persone colpite da patologie evolutive non oncologiche e i malati che risiedono in alcune parti d’Italia. A oltre 5 anni dalla sua emanazione, devono essere attuati i contenuti della legge 38/2010, soprattutto se si considera che un uso opportuno delle cure palliative assicura risparmi alla Sanità, diminuendo ricoveri, accertamenti diagnostici e terapie ormai inappropriate”, conclude Moroni.
Presente la senatrice Emilia De Biasi, Presidente della XII Commissione permanente Igiene e Sanità del Senato, che intende farsi parte attiva per contribuire a dare piena applicazione alla Legge 38, incoraggiando lo sviluppo omogeneo in tutto il Paese delle Reti di cure palliative anche attraverso il loro accreditamento, come previsto dall’Intesa Stato-Regioni del 19 febbraio 2015. L’impegno della Senatrice terrà in considerazione anche provvedimenti tecnici come la definizione di un piano tariffario di riferimento e la compensazione interregionale, per i malati che devono cambiare regione per ottenere le cure palliative o per avvicinarsi ai propri familiari.
Le associazioni che erogano o finanziano le cure palliative rappresentano un esercito di circa 1.900 professionisti della salute (medici, infermieri, OSS, psicologi), che nel 2014 hanno dato assistenza a oltre 19mila malati incurabili, ma rappresentano anche i quasi 4.000 volontari, che nell’ultimo anno hanno donato ai malati incurabili il corrispettivo di 96mila giornate di lavoro.
fonte: ufficio stampa