1° maggio festa del lavoro, nasce il nuovo sindacato autonomo Unione Lavoratori Sanità

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Roma, 1 maggio 2018 – Dopo anni di lotte e contrasti nel settore con esperienze sindacali diverse, è nato a Roma un sindacato nazionale autonomo e di base, l’Unione Lavoratori Sanità, che intende rappresentare la classe lavoratrice del sistema sanitario italiano.

Nel quadro complessivo di arretramenti e sconfitte susseguitesi negli anni per le lavoratrici e i lavoratori della sanità pubblica e privata, tutte le conquiste e i diritti sono stati messi gradualmente in discussione in nome di politiche di tagli e contenimento della spesa, prediligendo in molti casi il profitto dei datori di lavoro rispetto alle condizioni lavorative e al diritto sancito dall’art.32 della Costituzione italiana per una sanità gratuita e universalistica.

La nostra Organizzazione vuole far superare le differenze tra i lavoratori e unire le forze per affrontare in maniera efficace le problematiche presenti nel mondo del lavoro, conducendo una vera lotta per garantire il diritto universale alla salute e soddisfare gli interessi degli operatori della sanità, rivendicando più diritti e salario.

Siamo convinti che il sindacalismo autonomo libero e di base possa superare, con l’unione e la partecipazione dei lavoratori, quell’essere fenomeno locale e ristretto per estendersi e unirsi a livello nazionale, scegliendo il conflitto e la lotta come strumento per avere un ruolo incisivo nei cambiamenti politici e sociali che si stanno verificando.

L’ULS nasce per dare voce alla base dei lavoratori, per ridare dignità sicurezza e libertà a tutte e a tutti. Non crediamo – concludono i soci fondatori – al frazionamento sindacale delle varie categorie degli operatori sanitari perché reputiamo che unendo le forze di ogni professionista, dalla dirigenza medica al comparto e a tutti quei lavoratori che esercitano in ambito sanitario, tenendo conto dei problemi che riguardano le singole categorie, si possano porre le basi per fronteggiare i tagli di spesa, i comportamenti datoriali, le violazioni e l’attacco continuo ai diritti dei lavoratori.

L’unico sostegno che abbiamo è il contributo degli iscritti e alcune forme di autofinanziamento per rimanere slegati e liberi sempre e comunque da logiche di potere. Non accettiamo contributi dai datori di lavoro, dai governi e dai partiti per poter esprimere liberamente le istanze che nascono dalla base organizzata sui luoghi di lavoro e dalla società attraverso i mezzi a disposizione previsti.

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